Tragica fine che divide il web, quella del 44enne Scott Van Zyl, cacciatore, definito da alcuni bracconiere e accompagnatore di turisti in Zimbabwe. Esperto nella conduzione dei safari, soprannominato “Il Re”, Van Zyl possedeva la società SS Pro Safaris che ha orgnizzato battute di caccia per i turisti in tutta l’Africa meridionale.

L’uomo era uscito per un safari di caccia la scorsa settimana portandosi i suoi cani e un tracker dello Zimbabwe e scomparve nel nulla venerdì scorso. Quando i suoi cani tornarano a fine giornata, erano senza il loro padrone e questo ha fatto scattare l’allerta. Le ricerche sono cominciate fin da subito con l’aiuto di elicotteri e una squadra di sub. I soccorritori trovarono il camioncino dell’uomo con alcuni oggetti personali e un fucile.

La sua foto era stata diffusa in tutti i villaggi e mostrata ai pescatori che spesso si trovano nei pressi del fiume Limpopo e presto alcuni testimoni hanno dichiarato di averlo visto scendere verso il fiume dove infatti è stato ritrovato lo zaino dell’uomo.

Le autorità hanno deciso di sparare a due coccodrilli nel Limpopo in quanto sospettavano che fossero proprio loro i responsabili della scomparsa di Van Zyl. “Abbiamo trovato ciò che potrebbero essere dei resti umani all’interno dei loro stomatici” ha riferito Sakkie Louwrens, uno degli uomini impiegati nella ricerca. Attualmente, degli esperti forensi stanno analizzando il DNA dei resti per capire se si tratta proprio del  cacciatore, padre di due figli.

Soltanto nello scorso mese almeno quattro persone hanno perso la vita tra le fauci dei coccodrilli del Limpopo, riporta il Telegraph, a causa delle forti piogge che hanno portato gli animali ad allontanarsi dai fiumi.

Una delle ultime vittime, è stato un ragazzino di appena 11 anni che nuotava nel fiume assieme a due suoi amici. Gli abitanti del vicino villaggio Jotsholo hanno rintracciato e ucciso il coccodrillo responsabile.

I coccodrilli del Limpopo sono stati una specie in via di estinzione tra gli anni ’40 e ’60 quando una feroce caccia li aveva sterminati quasi tutti. In seguito le leggi di protezione hanno portato a un notevole ripopolamento ma ancora oggi molti fattori come la caccia e l’inquinamento minacciano la sopravvivenza della specie.