Aprono oggi, mercoledì 4 aprile 2018, ad un mese esatto dal voto, le consultazioni per il premier italiano. Dopo la nomina dei presidenti di Camera e Senato affidati rispettivamente a Cinque Stelle e a Forza Italia, ora si attende con malcelata ansia il premier di quest’insolita legislatura che, sperimentata la novità elettorale del Rosatellum, vede vincitori i populismi di destra e di sinistra, con l’ovvia alleanza dei primi con i centristi destroidi, senza tuttavia escludere un’alleanza tra i due vincitori stessi, con l’indubbia (ma forse neanche tale) esclusione dei democratici che, dopo sette anni di egemonico terrore, sarebbero ora relegati a una volontaria e necessaria opposizione.

Chi sarà il Premier? La domanda si fa martellante. Mattarella, il presidente della Repubblica, apre oggi gli incontri, scanditi da orologi d’oro del Quirinale, caffè e brioches fresche, alle varie delegazioni parlamentari. Da buon democratico paese, ogni gruppo parlamentare sarà accolto, anche quelli la cui minoranza è talmente palese da renderne le decisioni ininfluenti. E, d’altronde, i tempi si devono dilungare, altrimenti non si chiamerebbe Italia. Italia d’oggi, s’intende. Alla fine, i nomi dei papabili si sanno, anche se non sono da escludere soprese. Il ruspista in cravatta Salvini? il lanciatore di aut aut Di Maio?

L’opinione pubblica si divide tra chi sostiene che Luigi Di Maio sia il vincitore (da solo) delle elezioni politiche, avendo conquistato mezza Italia e chi, invece, sostiene l’altra metà, che non l’ha votato. Tra questi il presidente del Parlamento Europeo, l’irreprensibile Tajani, che definisce Luigi Di Maio “anti democratico” per non aver rispetto di quei cinque milioni che non lo hanno scelto come premier.

E allora allearsi con chi, se non con l’altro vincitore delle elezioni? Forse per il vademecum di trasformistica alleanza dovremmo tuttavia aspettare addirittura il 28-29 aprile, data delle Regionali in Friuli, in cui si giocherà un’altra battaglia tra destra e sinistra, tra nuovo e conosciuto. Nel frattempo è lecito sperare nell’amore.

In quello disegnato da un artista di strada, Tvboy, su un muro di Roma davvero ben fatto. E prontamente rimosso.