L’11 maggio a partire dalle ore 14,30 verrà presentato presso l’Istituto IASSP (Istituto di Alti Studi Strategici e Politici) True in Chain, che ha per missione lo smascherare le fake news attraverso la tecnologia blockchain.
La potenza della Parola – Alla radice di un concetto v’è sempre, saussurianamente parlando, la semantica. È per questo che in una realtà sempre più mediatica e volta alla comunicazione subitanea, la parola diventa in essa tramite per la comunicazione stessa.
La comunicazione ai tempi dei social – In questa realtà cosi accelerata, in cui una notizia resta “fresca” soltanto per qualche ora, la comunicazione viene spesso ridotta a una frase, a un titolo di un articolo, e l’articolo online stesso circola sui social spesso solo in virtù del suo titolo, solitamente esplosivo, volutamente sospeso, invogliante alla curiosità del lettore, senza nemmeno essere stato aperto.
La piaga delle fake news – La verità si ritrova vittima inconsapevole della comunicazione compulsiva popolare, prima tra le realtà ad offrire il fianco alle taglienti lame della menzogna.
Decretata parola dell’anno 2017 dal Collins Dictionary, la fake news rappresenta la falsificazione della realtà. È la realtà stessa, alla fine, a passare in secondo piano, post truth, come si dice in gergo, è infatti la parola scelta dall’Oxford Dictionaries come emblema del 2016. Un incredibile periodo all’insegna della menzogna o, meglio, dell’uccisione della verità. Come spiega il comunicato dello IASSP Institute, «La falsificazione è una minaccia per la democrazia: intacca il singolo, la comunità e quindi l’intero Paese. Pertanto, per non sviluppare tratti autodistruttivi la società ha bisogno di un sistema in grado di riconoscere e certificare la menzogna.»
I paladini della verità e la gogna della menzogna– I debunker, i cosiddetti «demistificatori» sono coloro che «smascherano» le fake news, ponendone in evidenza la menzogna. Quest’ultima, moltiplicatasi e diramatasi attraverso le sue dirette discendenti fake news, deve necessariamente, essere conservata, per permettere agli utenti di prenderne visione in modo da tener traccia della storia passata dei promolguratori di bufale e quindi avere un ranking di verità.
Pertanto TrueinChain un progetto in nome della realtà – così, in risposta all’«uccisione del reale» provocato dalle fake news, il dottor Marco Franco, Segretario Generale dello IASSP Institute, ha creato, con la collaborazione di altri esperti, tra i quali Lorenzo Echeoni CEO di G2R e Nicolò Russo (Dottorando IASSP), il progetto TrueinChain, che mira a offrire a lettori e utenti del web una visione reale della realtà giornalistica, non manipolata dalla concatenazione delle bufale, fornendo al pubblico una chiara chiave di distinzione tra «vero» e «falso», ovvero un sistema di riconoscere e certificare la menzogna.
«Uno degli intenti del progetto TrueInChain – spiega Marco Franco – è proprio quello di mettere in competizione debunker e promotori di fake con l’obiettivo finale di creare un indice ed un ranking che consenta di fornire una visione della realtà giornalistica, attraverso l’ausilio di un team validatore delle fake news ritenute “fattivamente” false, che finiscono direttamente nella piattaforma blockchain »
«La falsificazione – continua il Dottor Franco – è una minaccia per la democrazia: intacca il singolo, la comunità e quindi l’intero Paese. Pertanto, per non sviluppare tratti autodistruttivi la società ha bisogno di un sistema in grado di riconoscere e certificare la menzogna.»
Il progetto sarà presentato l’11 maggio alle 14,30 presso la sede dello IASSP Institute, via Vittor Pisani 6.