Un viaggio attraverso i ricordi del protagonista, in una Sicilia immaginaria, tra realtà e mondo onirico, in un intreccio di speranze, passioni, avventure

Scrittore e attore in un cortometraggio, Alberto Giuseppe Andrea, – in arte Peppe Alberto –  classe ’92 , ha frequentato l’Università di Messina, ed è una fucina di idee letterarie. Vincitore di numerosi premi letterari, il primo dei quali – “10&Lode” già nel 2009, è approdato nel 2016 sulla piattaforma letteraria online “Wattpad”, pubblicandovi i primi capitoli de “Le avventure del vecchio con la rosa in mano”, romanzo vincitore del premio internazionale Wattys nella categoria “Narrativa Visiva”.

Scrivendo il sequel del romanzo, nel prospetto d’una duologia chiamata “La Saga della Rosa”, si racconta a Ticinolive.

Il suo romanzo ha una velatura ermetica. Ha tratto ispirazione dai sogni?

Esattamente. Fin da quando ero piccolo ho sempre annotato ogni minimo dettaglio di ciò che sognavo e, basandomi su queste vicende immaginarie notturne, ho creato e continuo a creare nuove avventure per i protagonisti dei miei racconti, miscelate ad esperienze di vita realmente vissute.

 

Rose e ricordi, che correlazione hanno nel mondo onirico?

Beh, nel secondo volume di questa duologia Gennaro farà una serie di sogni misteriosi che risponderanno in modo più approfondito a questo quesito; ciò che posso dire in breve è che, come recita una nota frase nella saga, “Solo la rosa ha, tra tutti i fiori, questo potere… solo la rosa può cambiare il destino ed il suo volere!”, la rosa è quel fiore per eccellenza che in tutta la storia ha una rilevante correlazione spazio-tempo.

A chi si è ispirato per il personaggio di Gennaro, malinconico e scontento, e pur sempre speranzoso?

Ho ideato il personaggio di Gennaro ispirandolo a me stesso, basandolo sulle mie esperienze vissute e su ciò che per certi aspetti sono i miei sogni futuri. Infatti io e Gennaro abbiamo in comune un fratello tragicamente scomparso; mio fratello si chiamava Eliseo, il fratello di Gennaro si chiamava invece Michele come colui che nella mia infanzia è stato il mio amico immaginario. Il personaggio di Gennaro ha ricevuto troppe delusioni dalla vita e dalla gente che lo circondava, ma questa favola moderna insegna che non è mai troppo tardi per sperare in meglio… ed in fin dei conti è ciò che spero anch’io.

Nel mondo dell’editoria non è facile sfondare, specie per i giovani. Lei come ha fatto a pubblicare il suo romanzo? Ha incontrato difficoltà?

Non ho incontrato particolari difficoltà. Il primo volume, Le avventure del vecchio con la rosa in mano, è acquistabile in cartaceo a colori nella nuova riedizione con il bollino “Wattys” in copertina presso tutte le librerie fisiche e online d’Italia tranne su Amazon, dove è disponibile nella vecchia edizione in bianco e nero ma nel mercato mondiale; l’ebook è invece disponibile a colori unicamente su Amazon.

Quali sono i suoi progetti per il futuro, in ambito letterario?

Il secondo volume conclusivo di questa favola moderna è attualmente in fase di stesura e il mio sogno è quello di farmi conoscere per questa storia, sperando di continuare ad essere apprezzato per le emozioni che regalo a chi legge i miei racconti, perché per me questa duologia ha un grande valore affettivo. Ho già in mente idee per nuove storie, ma al momento preferisco concentrarmi nel concludere ciò che ho iniziato, perché ho già lettori che attendono la conclusione delle vicende di Gennaro Cesarini nella fiabesca Napaneesia siciliana.

intervista a cura di Chantal Fantuzzi