L’esclusione dal lavoro, la sottoccupazione, la disparità salariale sono temi che condizionano il rapporto tra tempo privato, della cura e tempo del lavoro. E’ un dato di fatto che la partecipazione femminile al mercato produttivo è penalizzata dalla difficoltà di conciliare lavoro e famiglia. Scegliere di lavorare e avere una famiglia, dedicarsi alla carriera oppure al contrario totalmente alla famiglia dovrebbe essere frutto di una scelta e non il risultato di costrizioni esogene. La riforma, oggetto in votazione il prossimo 29 aprile, prevede 20 milioni di franchi di aiuti sociali e 52,2 milioni di sgravi fiscali permetterà di aumentare le strutture a disposizione e migliorare le condizioni salariali e di lavoro di chi opera nei nidi d’infanzia e nelle strutture di accoglienza. I salari e le condizioni di lavoro correnti proposti in numerose strutture non sono commisurati alla delicatezza e all’impegno richiesto dal compito che il personale deve svolgere. Il costo e le liste d’attesa degli asili nido, gli orari di lavoro incoerenti con gli impegni di cura, condizionano la quotidianità degli odierni modelli famigliari. La rinuncia a procreare a favore dell’impegno professionale determina squilibri in tutto il sistema previdenziale. L’accettazione della Riforma Fiscale e Sociale potrà favorire l’entrata, oppure il ritorno, di molte donne autoctone qualificate attualmente ai margini del mondo del lavoro. Il 29 aprile 2018 il mio sarà un deciso SI alla riforma fiscale e sociale.

Mari Luz Besomi, presidente Donne Liberali Radicali Ticinesi