Stormy Daniels è il nome d’arte di un’attrice 39enne di film “per soli adulti”, Stephanie A. Gregory Clifford. Stormy è un’affermata pornostar che vanta una lunga lista di “primati”, molti dei quali ruotano attorno alla sua presunta relazione con il presidente Donald Trump. Secondo l’attrice infatti, nel 2006 avrebbe avuto una relazione extraconiugale con Trump quando lui era già sposato con Melania.

Se il pettegolezzo fosse vero, sarebbe uno scandalo politico non indifferente. A sostenere la tesi della donna ci sarebbe il sospetto che Michael Cohen, avvocato di Trump, nel 2016 abbia comprato il silenzio della pornostar con un accordo di non divulgazione pagato 130 mila dollari. Fatto avvenuto appena un mese prima delle elezioni presidenziali. Il misfatto inoltre si fa più grave dal momento che sembrerebbe che i 130 mila dollari siano stati presi dai fondi raccolti per la campagna elettorale di Trump. Questo sarebbe illegale e potrebbe portare il presidente Trump  all’impeachment, nonostante Rudolf Giuliani, entrato nel team degli avvocati di Trump, continua a sostenere che il presidente non fosse a conoscenza dei dettagli dell’accordo.

Stormy Daniels ha intentato una causa contro Trump sostenendo che l’accordo di non divulgazione è invalido perché Trump non l’ha mai firmato personalmente. La causa sostiene anche che l’avvocato Michael Cohen abbia cercato di intimidire la Daniels e di metterla sotto pressione per firmare l’accordo.

Subito dopo la presentazione dell’istanza, Cohen ha avviato un processo di arbitrato che ha portato ad una sentenza che impedisce alla Daniels di divulgare “informazioni riservate” relative all’accordo di non divulgazione. Gli avvocati difensori di Daniels ritengono questo “ordine” fasullo.

Le prime notizie di questa presunta relazione furono pubblicate nel 2011 dalla rivista Life & Style, ma Trump era ancora lontano dal diventare presidente. Ma oggi, dopo l’ammissione di Trump di aver rimborsato personalmente la somma di denaro (ma non di averla mai attinta dalla sua campagna elettorale), la Casa Bianca è preoccupata per le implicazioni legali della vicenda più che dal semplice scandalo. E le mosse degli avvocati di Trump conquistano tutti i giorni le prime pagine dei giornali.

Una blanda nota in calce ad una pagina della comunicazione finanziaria annuale del presidente Trump che è stata pubblicata mercoledì, risolve finalmente la domanda politica. Trump ha rimborsato da 100 a 250 mila dollari all’avvocato Michael Cohen per le spese sostenute. Spese che verosimilmente sono proprio quelle necessarie a far tacere Stormy.

Il problema ora prende una piega spiacevole per il presidente in quanto il rimborso non appare nel rapporto informativo   dell’anno scorso. Trump giustifica questa mancanza dichiarando che ha saputo del prestito fattogli da Cohen solo dopo la compilazione del rapporto.

Sfortunatamente, questo non lo assolve dalle infrazioni.

Lawrence Noble, senior director e general counsel presso CLC (Campaign Legal Center, un’organizzazione non partitica che protegge il processo democratico negli Stati Uniti) ha scritto in una e-mail al Washington Post che Trump avrebbe dovuto modificare il suo rapporto 2017 una volta saputo del denaro dovuto a Cohen dato che il prestito esisteva ancora in quell’anno. Il fatto che il suo precedente rapporto non fosse stato modificato pur sapendo della spesa aggiuntiva, continuerà a rappresentare un problema legale per Trump.

Trump, con una serie di tweet mattutini scrive: “Mai usato soldi della campagna in questo accordo. I soldi della campagna, o i contributi alla campagna, non c’entrano nulla con questa transazione che è servita per impedire alla signora Daniels di fare accuse false o estorsioni riguardo alla presunta relazione”.

Queste parole però non fermeranno lo scandalo. Gli inquirenti, a detta degli avvocati difensori della pornostar, hanno già ricostruito il giro di denaro che di fatto contraddice la versione accreditata finora da Trump e dalla Casa Bianca.

Confermerebbe per la prima volta che il presidente ha mentito.

Intanto l’attrice ad oggi ha raccolto 320 mila dollari grazie alla vendita di polsini sportivi riportanti lo stemma ufficiale di #TeamStormy, denaro donato dai sostenitori per coprire le sue spese legali. Una donna molto ambiziosa e dalle idee molto chiare che nel 2009 aveva anche tentato di candidarsi al senato per il partito repubblicano.