Il Ventinove Maggio

Legnan ci fea coraggio!

No, non sono settenari del Berchet, li ho inventati io (Chantal Fantuzzi). Suonano così bene. (de gustibus).

Comunque sia, è la verità. Poiché il 29 maggio dell’Anno del Signore 1176, nella piana lombarda di Legnano, si ebbe l’epico scontro tra gli eserciti congiunti deli Liberi Comuni e le schiere dell’increscioso alemanno Federico I di Svevia, von Hohenstaufen.

Quel giorno la Storia  cambiò per sempre: dal Sacro Romano Impero di nazione Germanica, il Nord Italia si staccò, per sempre, sancendo la propria autonomia, quella che si sarebbe poi evoluta nelle splendide signorie del Rinascimento.

Coraggio, fu quel che ebbero i Lombardi. Coraggio di cambiare, coraggio di combattere. Come in tutte le battaglie, certo. Ma essi combatterono dopo che Milano era stata rasa al suolo dall’iroso imperatore, dopo che gli ambasciatori erano tornati con le orecchie mozzate, dopo che l’imperatore stesso aveva fatto appello all’insindacabile Privilegium Othonis che sanciva il di lui diritto di regno e tributi sull’Italia, eppure tutto ciò non valse a frenare il fuoco della rivincita che ardeva nel cuore di milanesi, parmigiani, bresciani, veneziani e quant’altri.

La battaglia di Legnano diede spunto per l’omonima, grandiosa, opera Verdiana

Poi venne il Risorgimento, che ne fece la patriottica rilettura anti tedesca, errando tuttavia nell’appellare “italiani” gli allor lombardi (con connotazione ben più ampia di quella geograficamente odierna), unendoli anacronisticamente al resto della Penisola. Non una rilettura totalmente sbagliata, (di fatto, chi negava l’autonomia amministrativa ai liberi comuni? Il Barbarossa. Donde veniva l’increscioso Alemanno, per citare il Berchet?) quanto tuttavia imperfetta: Il problema fu nel riunire tutta l’Italia nella battaglia di Legnano, combattuta dai liberi comuni del Nord, finanziati da Venezia e dal Papato, contro gli alemanni imperiali. Voglio dire, non fu un fatto “italiano” quanto comunale nordico… Al sud, in un contesto differente, il Barbarossa fu addirittura acclamato.. quindi l’errore fu nel riunificare un’Italia ante litteram che all’epoca era divisa anche ideologicamente.

Ma, a parte questo, Legnano resta nei secoli come indiscusso sinonimo di libertà e di coraggio.