Il neoministro dell’Interno, Matteo Salvini, interpellato sui casi di tafferuglio e intemperanza, da parte dei clandestini rifugiati magrebini, risponde “La Tunisia è un paese libero e democratico, che non sta esportando gentiluomini ma galeotti.”

Nel frattempo, la Tunisia esprime il suo “profondo stupore per le dichiarazioni del ministro degli Interni italiano sul dossier immigrazione” pubblicando il proprio stupore in una nota ufficiale.

Annuncia di voler parlare col proprio omologo tunisino, per risolvere la questione migranti: “non mi sembra – conclude, partendo prevenuto – che i Tusnisia ci siano guerre, pestilenze o carestie.”

Riguardo al naufragio di 47 profughi, morti, tra cui sei bambini, nel Mar Egeo, Salvini replica “parlerò col il pm Carmelo Zuccaro” [il capo della procura catanese, che aveva indagato sulle presunte collusioni tra le Ong e i trafficanti esseri umani   n-d-r] nessuno – continua Salvini – può negare che vi sia un business sui bambini che muoiono.”

Accolto a Catania, al centro d’accoglienza, da applausi e fischi, annuncia che lavorerà con i Paesi africani per impedire le partenze dei profughi, e annuncia anche la sua intenzione di andare in Tunisia. Non critica apertamente il lavoro fatto dal suo predecessore Minniti, anzi, “ha fatto un lavoro discreto” dice, ma “7mila espulsioni mi sembrano un po’ pochine., per il problema terrorismo. A quel ritmo, il problema lo si risolve in 80 anni.”

Poi l’attacco allo scrittore Roberto Saviano, che lo ha definito, in un video social “uno che vuol fare morire le persone in mare.”

“Non può permettersi di dire questo di me” – dice Salvini – “querelo raramente, ma oggi lo faccio volentieri nei confronti del signor Saviano”.