Non siamo sospetti di tenerezza verso la gestione del travagliatissimo caso di “Lugano Airport”, che giudichiamo errata e confusa, soprattutto inquinata da tattiche politiche e partitocratiche, responsabili (non uniche) dell’attuale marasma.

Ma ci permettiamo di consigliare a Ghisletta e ai suoi di non arrampicarsi sui vetri. Il Procuratore sta indagando su un reato, la violazione del segreto d’ufficio. Fa semplicemente il suo lavoro, che è anche il suo dovere.

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Il procuratore pubblico, in data 20 giugno 2018, nell’ambito di un procedimento penale contro ignoti per violazione del segreto d’ufficio, ha deciso di convocare, in veste di testimoni, tre consiglieri comunali, estensori di una recente interrogazione (949 del 26 marzo 2018) sui conti della Lugano Airport SA.

Il PS-PC Lugano ritiene che sia un errore politico da parte del Municipio fare una denuncia a partire da un’interrogazione che solleva evidenti fatti di interesse politico.

L’avvio di questo procedimento penale costituisce un pericoloso precedente, che mette in questione il diritto dei consiglieri comunali a poter svolgere la loro funzione di alta vigilanza: con questo atto, facilmente interpretabile come intimidatorio, si tarpano le ali al dibattito democratico e alla trasparenza delle istituzioni, mettendo in pericolo le fonti degli eletti nel Legislativo.

Ci chiediamo anche se non vi siano dossier più gravi e prioritari da fare oggetto di procedimento, per esempio nell’ambito del fallimento Darwin Airlines SA.

Raoul Ghisletta, presidente PS Lugano