France's President Emmanuel Macron addresses a press conference at the European Social Summit in Gothenburg, Sweden, on November 17, 2017. / AFP PHOTO / LUDOVIC MARIN (Photo credit should read LUDOVIC MARIN/AFP/Getty Images)

Sono finalmente giunti ad un accordo i 28 leader che hanno partecipato al Consiglio europeo per discutere della questione migrazione. L’Italia aveva minacciato di porre il veto sull’accordo originale che infine è stato modificato.

Tuttavia, le critiche non hanno tardato ad arrivare e a quanto pare sono già emersi alcuni fondamentali problemi del documento. Il primo tra tutti sembra che nonostante il riconsocimento del fatto che quello dell’emigrazione è un problema che va risolto in maniera “globale” da tutti i paesi, la costruzione dei centri di accoglienza è puramente volontaria così come è volontaria la redistribuzione dei migranti tra i paesi. Questo vuol dire che non sono previste sanzioni per i membri dell’UE che decidono di non accogliere nessuno. Di questo risutlato sono particolarmente felici gli ungheresi. Il premier Viktor Orban ha dichiarato: “L’Ungheria non diventerà un Paese di immigrazione. L’Ungheria resterà ungherese. Questo è il risultato della battaglia di stanotte”.

L’altra questione spinosa rimane quella dei movimenti secondari. Angela Merker è riuscita a giungere ad un accordo concreto con la Spagna: “La Germania si è impegnata non solo a coprire i costi del ritorno dei migranti nel nostro Paese ma anche a dare appoggio finanziario e materiale alla Spagna in quanto frontiera esterna dell’Unione europea” ha annunciato il premier Sanchez. Manca invece ancora un accordo con l’Italia, la Merkel ha infatti specificato che la Germania continuerà ad accogliere rifugiati dall’Italia come ha fatto finora solo in presenza di un accorso sui movimento secondari. Concetto respinto totalmente da Conte: “Non riprenderemo alcun migrante che dovesse essere stato registrato da noi e poi andato in Germania”.

La sitauzione tra l’Italia e la Francia è stata in assoluto quella piu critica e i due leader, Conte e Macron sembra abbiano ragigunto un impasse totale. Macron ha sostenuto che “I centri sorvegliati di accoglienza in Ue su base volontaria vanno fatti nei Paesi di primo ingresso, quindi sta a loro dire se sono candidati ad aprire questi centri. La Francia non è un Paese di primo arrivo”. Parole che hanno senz’altro messo in guardia Italia, Spagna e Grecia e infatti Giuseppe Conte sembrò piuttosto stizzito durante la conferenza stampa dichiarando che evidentemente Macron “era stanco”. Nell’accordo non si fa riferimento a un paese di “primo transito” ma ciò comunque non cambia la posizione francese: “Il concetto di Paese di primo arrivo non si può cancellare. La Francia non è un paese di primo arrivo e non aprirà dei centri di controllo dei migranti” ha chiarito il presidente francese.

Insomma, una vera soluzione del problema migratorio sembta ancora lontana.