Una raffica di domande assillanti

* * *

Ticinolive è un portale non commerciale che non ha nulla di sovversivo. Il suo responsabile è un borghese che non si fa illusioni sul mondo e dedica una parte della sua giornata alla scrittura. Ticinolive ha una caratteristica ben definita: privilegia le opinioni di coloro che si oppongono alla propaganda “di regime” e al “politicamente corretto” (anche se a priori non esclude nessuno). 

Non è facile ed è quasi “eroico” – anche se il termine può far sorridere – resistere al fiume in piena della propaganda, che non è (come ingenuamente si potrebbe credere) una piaga dei soli regimi “totalitari”. Poche persone ci riescono. Sono (concediamo) meritevoli ma soprattutto fortunate.

* * *

Dal 2000, il progetto Parco Nazionale del Locarnese ci inondava di propagandaLa Voce Onsernonese diventò Voce del Parco, la Pro-Onsernone, Pro-Parco, il giornale La Regione ci regalò un mese di propaganda gratuita. Bandierine del Parco, spilla del parco, biscottino del Parco… con tutte le barzellette del Parco…  Parco ad nauseam…

Poi venne il 10 giugno e la votazione con bocciatura e da allora, black out totale. Nessuno parla ma tutti mormorano col festival delle domande:

Come mai si è dovuto aspettare il risultato dell’Onsernone cosi a lungo? Come mai in TV hanno “rimenato” per ore le votazioni in Grigioni e Vallese invece di parlare del Locarnese? Hanno fatto venire i loro parenti da Napoli e Roma per votare sì?  Ci sono stati dei casi ambigui?  Come mai l’accordo con l’Italia, che c’era, non c’è bensì una “intesa tecnica”? Quanti milioni sono stati spesi realmente in 18 anni? Da dove venivano? Dove sono andati? Gli operai comunali lavoravano per il Parco? Come mai operai assunti per il comune vengono licenziati a causa del Parco? Che cosa porta “il turismo” ai residenti delle Valli? I residenti delle Valli vogliono più turismo? Da dove viene il “bike sharing”? Quanto costa? Chi paga? Quale vantaggio porta ai residenti delle Valli? Cosa ne è dei “numerosi” altri progetti? Chi li ha decisi? A favore di chi? Chi paga? Le “autorità” sostenitrici del Parco e sconfessate dal popolo si dimetteranno?

Poi a sorpresa: “Bisogna aspettare l’inchiesta della polizia”… Ah bon? C’è un inchiesta della polizia? Certo che la polizia non viene per niente… Ma allora, come mai tutto tace? Si brancola nel buio, ma sotto la cappa di silenzio… l’effervescenza.

Anna Lauwaert