Povera Angela Merkel. Non bastava la ferrea opposizione di Seehofer, segretario del Csu, e ministro dell’Interno che non vuole i centri di raccoglimento migranti, e opta per il respingimento forzato dei migranti che l’Italia, invece, vorrebbe spalmare su tutta Europa (non essendo, obiettivamente, un centro di raccolta europeo, bensì una penisola, nazione, come le altre sorelle (o nemiche?) d’Europa).

Eh no, Seehofer non bastava. Ci doveva essere anche l’Spd, che rischia di far crollare la coalizione che sostiene il fragile governo, opponendosi, anch’esso, contro la cancelliera. Nemmeno l’Spd, infatti, vuole i migranti. O meglio, non vuole proprio i centri. E bene ne ha da dire la signora Angela, che tenta di mantenere la coalizione, proponendo che i migranti restino almeno … quelle 48 ore, si sa, prima di essere rimandati (dove, in Italia). l’Spd dice no.

E l’Angela, legata a una corda come la Colombina del carnevale di Venezia, rischia di non volare più leggiadra come il Cancelliere della sua infanzia. Ma di schiantarsi al suolo, rompendo la corda.

E forse, i di lei detrattori (fino a ieri suoi sostenitori), abbandonandola, non fanno che il bene dell’Italia, e del sud Europa: liberarsi dall’egemonia tedesca.

Poiché essi, si sa, saranno anche nazionalisti, identitari, duri e puri e anti immigrazionisti (sotto le varie maschere democratiche, non si allontanano, dopotutto, dall’Afd), ma non avranno mai il carisma di Angela, nel tenere ben salda un’Eu… in catene.

Cada l’Angela, s’adempia la libertà d’Europa!