FRANCESCO RUSSO  Per alcuni giorni dopo la vittoria francese ai campionati del mondo, la stampa francese “prestigiosa” ha parlato (e sparlato) di “calcio, di calciatori, di fierezza nazionale, di sport in quanto veicolo integrativo, di multiculturalismo associati, chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

Poi si e’ passati all’ “affaire Benalla”. Chi e’ Alexandre Benalla? Un collaboratore della presidenza della repubblica addetto alla sicurezza: questa persona sarebbe andata al di la’ delle sue prerogative agendo come un “poliziotto di ruolo” durante una manifestazione. Oltretutto girano dei video che lo ritraggono nell’atto di reprimere in modo “muscolare” un manifestante recalcitantre, cosa che la Polizia fa molto spesso per altro! Benalla e’ stat giustamente sospeso dal suo incarico per due settimane; forse i collaboratori del presidente avrebbero dovuto subito sporgere denuncia, ma quale esecutivo lo farebbe con prontezza? In ogni caso, la stampa “assetata di sangue” si e’ buttata a capofitto su questa storia, intravvedendo un “affare di stato”, quasi da giustificare la “destituzione” del Presidente Macron, neanche si trattasse del “Watergate” che porto’ alle dimissioni del Presidente americano Nixon negli anni 70.

Le stesse attivita’ parlamentari sono state rallentate da questo “Affaire”. Dico io: il paese soffre di terrorismo, criminalita’ diffusa, insicurezza, tensioni etnico-sociali, un’economia in difficolta’ per non dire in declino e la stampa e il parlamento mitragliano a ripetizione il ministro degli Interni e il Presidente sospettando non si sa bene quali coperture. Senza voler banalizzare il fatto, l’esecutivo francese ha ben altre gatte da pelare, altri “dossiers” che vanno trattati con estrema urgenza.

Francesco Russo

* * *

(fdm) Il ministro degli Interni Gérard Collomb sulla graticola. Due ore e mezzo di incessanti domande. Distinto e anzianotto il Ministro, alla fine piuttosto stufo. Una conferenza stampa? Mai più. Di fronte a lui decine di persone… ma non sono giornalisti! Inchiesta parlamentare. Come sono giovani questi deputati (forse i decrepiti li hanno lasciati a casa).

“Non era un poliziotto. Come mai ostentava un bracciale con scritto Polizia?”

“Aveva una radio d’ordinanza. Chi gliel’ha data?”

“Ha una macchina speciale con il lampeggiante. A che titolo?”

“Guadagna 10.000 euro al mese, che razza di stipendio è?”

“Ha il grado di Tenente Colonnello. Com’è possibile?”

“Un appartamento di prestigio vicino all’Eliseo.”

“Per tre volte il porto d’armi gli è stato negato. Ma poi l’ha ottenuto comunque. Non è bizzarro?”

“Signor ministro di Stato, di fronte all’evidenza di un reato, il 2 maggio, perché non ha denunciato Benalla alla magistratura?”

Il ministro sembra imbarazzato, esita, divaga.

“Signor ministro di Stato, di fronte all’evidenza di un reato, il 2 maggio, perché non ha denunciato Benalla alla magistratura?”

Il ministro sembra seccato. Due, tre, cinque volte. Che palle. Il ministro la risposta la sa. Ma non la può dire.

“Signor ministro di Stato, perché non ha fatto niente? (Nessuno ha fatto niente)

Sarebbe bello, luminoso, poter dare la risposta ESATTA. Ma non si può.

Dopo 150 minuti il Calvario finisce.

* * *

“Perché Benalla era il protetto del presidente”.

* * *

Emmanuel Macron, dal niente, ha stregato i Francesi e ha conquistato il potere. Come? Questa è una storia che bisognerà scrivere.