Prosegue la convalescenza del tre volte campione del mondo di Formula 1 e imprenditore Niki Lauda, 69 anni, che ha subito giovedì scorso un trapianto polmonare, 42 anni dopo il suo terribile incidente avvenuto durante la gara al Nurburgring dove rimase intrappolato nella sua Ferrari in fiamme. Si salvò solo grazie all’intervento di alcuni piloti che scesero dalle loro auto interrompendo la gara.

Una grave polmonite stava minacciando la sua vita, come hanno spiegato i medici curanti. “Si è trattato di un caso di sopravvivenza dell’ultimo secondo”, ha riferito il dr. Walter Klepetko. Lauda è stato tenuto in vita per sette giorni finché era nella lista di attesa del trapianto, completamente ventilato con ossigenazione extracorporea da una macchina. Una condizione per cui non c’era un’alternativa opzione terapeutica. “Così è entrato immediatamente nella categoria d’urgenza più alta per ottenere un organo donato dalla Germania” ha spiegato il chirurgo.

Lauda aveva prima annullato la vacanza di famiglia a Ibiza a causa di una influenza estiva recandosi all’ospedale AKH di Vienna (Allgemeines Krankenhaus der Stadt Wien) per il trattamento. Pertanto come presidente non esecutivo della Mercedes AMG F1 non aveva partecipato alle gare di Formula 1 a Hockenheim lo scorso 22 luglio e all’Hungaroring il 29 luglio. Era già sulla strada della guarigione, ma improvvisamente si sono manifestati dei problemi ad un polmone precedentemente danneggiato. A causa dei fumi respirati durante quell’incidente del 1° agosto 1976, i polmoni sono stati gli organi più colpiti. Lauda dovette anche trapiantare la pelle per le ustioni e subire due trapianti di reni, uno donato nel 1997 da suo fratello Florian, e l’altro nel 2005 dalla seconda moglie Birgit.

Niki non è stato in grado di continuare il suo ruolo di presidente del consiglio di sorveglianza del team Mercedes nelle ultime settimane, e questo era stato spiegato con la storia dell’influenza. La notizia sulla salute di Lauda ha scosso l’intero mondo del motorsport.  

Toto Wolff, 46 anni, direttore sportivo della squadra Mercedes AMG Formula 1, ha inviato ieri parole toccanti a Lauda: “Anche se dovremmo goderci le nostre vacanze estive, nessuno è felice in Mercedes, i nostri pensieri sono con Niki e la sua famiglia. Il mondo conosce Niki come una leggenda della F1 con incredibile forza e resistenza. Per noi di Mercedes è il nostro presidente, il nostro mentore, il nostro amico. Ci manca e non vedo l’ora di riaverlo con noi sulle piste del Grand Prix”.

Per Lauda, non più giovane, adesso serve tempo per la convalescenza. Aveva sottovalutato i sintomi dell’influenza, la malattia era più grave di quanto si pensasse, e quando le sue condizioni sono peggiorate è dovuto rientrare immediatamente in patria con il suo jet privato.

Prima dell’intervento chirurgico voleva vendere la sua compagnia aerea, la Laudamotion, a causa di problemi finanziari. Un anno molto difficile questo per Lauda sia professionalmente che fisicamente.

Dopo l’intervento di giovedì, Lauda è in coma artificiale, si prevede che sarà svegliato lentamente.