La celebre rivista Charlie Hebdo ha deciso che valeva la pena di dedicarsi alla tragedia di Genova.

Sulla copertina appare una vignetta su sfondo giallo che mostra il ponte spezzato mentre a terra, tra le macerie e un’auto appena precipitata, c’è un immigrato di colore che spazza il suolo con una scopa.

“Costruito dagli italiani…. pulito dai migranti”, questa l’ignobile battuta.

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Difficile immaginare qualcosa di più basso, in un mondo che non manca di esibire esempi spettacolari di bassezza. Sembra che questi frustrati gioiscano della grave sciagura che ha colpito Genova.

In tempi non remoti la redazione di Charlie Hebdo, blasfema contro Allah (ma anche contro  Dio dei cristiani), fu letteralmente massacrata dai vendicatori

Dagli italiani, non rischiano nulla.

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(24 agosto mattina)  Aggiungiamo il commento di Mattia Sacchi, fiero genovese, che (per una volta) non condividiamo.

“Charlie Hebdo prova sempre a provocarci reazioni, a farci contorcere le budella, a dirci quello che non vogliamo sentire. E anche questa volta ci riesce bene. Ma perché, anziché indignarci della copertina, non ci indigniamo seriamente dei motivi che hanno portato a disegnare quella copertina? Le frasi stizzite di molti politici di lungo corso sono poi il colmo: non piacciono le prese per il culo del giornale satirico? Facessero qualcosa per evitarle, dato che hanno i mezzi per agire. Forza Charlie, Forza Genova.”

Mattia, le responsabilità dovranno essere accertate e sanzionate. Ma i migranti c’entrano come i cavoli a merenda. Puro sciacallaggio.