Riceviamo e pubblichiamo questa severa presa di posizione. In un momento (ma è un “momento” assai lungo) in cui tutto sembra andare storto noi non desideriamo mostrare accanimento. Sarebbe facile ma poco nobile. Un’esortazione al realismo non vogliamo tuttavia risparmiarcela.
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La notizia del fallimento di SkyWork Airlines sembra una barzelletta e di certo è l’ulteriore dimostrazione del pressappochismo e della poca professionalità con cui la classe dirigente di questo Cantone agisce, continuando in vari ambiti ad accumulare figuracce che farebbero ridere, se non si trattasse del futuro dell’economia di un territorio e dei posti di lavoro di tante famiglie. Tale notizia riflette inoltre lo stato di crisi nel quale sta versando lo scalo luganese, ormai disposto anche a ricercare soluzioni improbabili e rischiose.

Solo pochi giorni fa il sindaco di Lugano portava in trionfo l’accordo con questa compagnia aerea privata presunta salvatrice dell’aeroporto di Lugano-Agno. Il “sogno” è durato ben poco: l’azienda ha infatti di punto in bianco cessato di esistere! Il nostro consigliere comunale di Lugano, Demis Fumasoli, che si oppone alla ricapitalizzazione dello scalo e che ha depositato già altre interrogazioni a riguardo, aveva previsto che la luna di miele con SkyWork Airlines sarebbe durata meno di sei mesi: evidentemente è stato fin troppo ottimista! Il nostro consigliere comunale ha ora firmato assieme ad altri consiglieri del gruppo PS-PC un’interrogazione al Municipio di Lugano in cui si chiedono dettagli sui legami fra la LASA SA (di cui è presidente lo stesso sindaco di Lugano) e SkyWork Airlines e sulle verifiche effettuate prima di siglare accordi con quest’ultima. In modo particolare, troviamo infatti del tutto inammissibile la palesata carenza di controlli sulle garanzie offerte da SkyWork Airlines in sede di negoziazione (due diligence), contro la quale le autorità non dovrebbero escludere di riservarsi un’azione per accertarne le responsabilità penali.

In Gran Consiglio, prima della pausa estiva, il nostro deputato Massimiliano Ay aveva rifiutato di votare il credito all’aeroporto luganese spiegando che lo scalo era diventato un buco senza fondo, in cui troppi soldi pubblici sono finiti a tutto vantaggio di pochi facoltosi clienti e denunciando un totale pressapochismo nell’inverosimile ipotesi di rilancio.

Il Partito Comunista invita ora l’ente pubblico a rivedere tutta la propria strategia: l’aeroporto di Lugano-Agno non sembra avere futuro (e l’irruzione di Alitalia per la tratta Linate-Ginevra è sintomatica!), occorre quindi da un lato, attraverso una pianificazione del comparto, anticipare i potenziali speculatori che vorranno accaparrarsi i pregiati terreni che si libereranno, ma anzitutto occorre mettere in piedi un intervento diretto dello Stato per ricollocare in settori professionali con un futuro le persone attualmente impiegato allo scalo.

Partito comunista