Il defunto senatore repubblicano statunitense John McCain, uno tra i più stimati ed importanti protagonisti della politica americana, morto lo scorso 25 agosto a 81 anni, aveva chiesto espressamente di non invitare Trump al suo funerale.

Fortemente critico, McCain ha sempre avuto un’accesa guerra politica verso il presidente Trump. E mentre McCain veniva commemorato in una toccante cerimonia alla cattedrale nazionale di Washington da tutti i più importanti politici americani sia democratici che repubblicani degli ultimi decenni, il presidente Trump passava la giornata nel Trump National Golf Club nella contea di Loudoun in Virginia.

C’erano anche avversari storici che per McCain furono soprattutto amici. In prima fila al suo funerale c’erano soltanto oppositori di Trump, perfino Hillary Clinton oltre a Obama. Uomini e donne più potenti di entrambi i partiti degli Stati Uniti che si si sono inchinati a lui.

 

Questo funerale ha risaltato quanto Trump sia una persona isolata e indesiderata nell’élite politica nel suo paese. Persino in aprile ai funerali della moglie dell’ex presidente Bush, Barbara, Trump è stato assente. La moglie Melania era da sola. 

La figlia di McCain, Meghan, 33 anni, ha tenuto un discorso commovente durante il funerale presentando l’eredità del padre in netto contrasto con la condotta del presidente Trump. “Ci riuniamo qui per piangere la scomparsa della grandezza americana”, ha detto alla folla di persone presenti. “L’America di John McCain non ha bisogno di essere resa grande di nuovo, perché l’America è sempre stata grandiosa”. Un riferimento non proprio velato allo slogan della campagna di Trump accolto con applausi fragorosi e prolungati nella cattedrale.

McCain aveva pianificato tutto negli ultimi mesi dopo la diagnosi di un tumore maligno al cervello. Aveva riunito tutti i suoi più stretti collaboratori per pianificare le celebrazioni per la sua prevedibile morte. Voleva una dimostrazione di unità. Ha personalmente chiamato Barack Obama e George W.Bush per chiedere loro di parlare al suo funerale. E sia Bush che Obama, come ex capi di stato, sono stati più riservati e più chiari nei loro discorsi rispetto alla figlia. Hanno elogiato la volontà del senatore McCain di pensare oltre i propri interessi e quelli del partito.

George W. Bush, che ha sconfitto McCain nelle elezioni presidenziali repubblicane del 2000, ha dichiarato che McCain ha sempre odiato l’abuso di potere. Era sempre riconoscente che i suoi avversari fossero ancora patrioti e umani”.

Barack Obama, che ha vinto le elezioni presidenziali contro McCain nel 2008, ha detto che il senatoreMcCain ci ha fatto migliori presidenti e ha reso il paese migliore. McCain sapeva dell’importanza dello stato di diritto, della verità e della libera comunicazione, tutti elementi essenziali per la democrazia americana. JohnMcCain non ha mai discriminato nessuno a causa della loro razza, religione o genere”. Ancora una volta, nessuno nascondeva il riferimento all’attuale politica di Trump.

Durante la sua campagna presidenziale, Trump dichiarò di mettere in dubbio l’eroismo di McCain, dicendo che non era un eroe di guerra perché è stato fatto prigioniero in Vietnam. Anche per questo il veterano voleva che fosse lontano dal suo funerale.

McCain era considerato un eroe di guerra ma oltre a questo si è sempre dichiarato soprattutto Cristiano. Sebbene la sua fede non fosse ostentata, fu indubbiamente raffinata e necessaria per sopravvivere durante la sua lunga esperienza come prigioniero di guerra in una cella di prigione vietnamita e decenni di servizio nella mischia politica del Senato degli Stati Uniti. 

In risposta a tutto questo, il presidente Trump ha twittato un messaggio di sole quattro parole dopo che diversi oratori durante i funerali di fine settimana della cantante Aretha Franklin e del senatore McCain lo hanno messo al centro delle loro osservazioni: “Make America great again!”.

John McCain è stato sepolto nel cimitero dell’Accademia navale degli Stati Uniti ad Annapolis, nel Maryland. Ultimo atto da lui pianificato.