Ieri conferenza stampa dei referendisti alla Bricola. Hanno parlato nell’ordine: Marchesi, Morisoli, Quadri e Giudici. Raccogliamo di seguito le principali argomentazioni degli oratori.

A. Il progetto è ideologico (di filosofia socialista) ed egualitario. Non tiene conto delle diverse attitudini dei ragazzi e causerà un livellamento verso il basso delle competenze.

B. Il modello è poco svizzero, perché si muove in direzione opposta rispetto alla maggior parte dei Cantoni confederati, nei quali la scuola dell’obbligo è chiaramente differenziata.

C. Il modello ha costi esorbitanti (minimo di 35 milioni all’anno in più “a regime”). I referendisti arrivano a dire: “Pagheremo di più per una scuola peggiore”. Tuttavia per i fautori del NO il tema “costi” non è il più importante: il modello è sbagliato.

D.  La sperimentazione equivale in pratica alla messa in opera della Scuola che verrà. Si farà in modo che la valutazione (dopo 3 anni) dia un risultato “positivo” e il progetto sarà realizzato. Per questa ragione bisognava lanciare il referendum.

E.  La cosiddetta “variante PLR” è un “piatto di lenticchie” (Morisoli dixit). Differisce per un solo aspetto dal “piano Bertoli” ed è stato concesso dal DECS solo per ottenere il voto dei Liberali in aula.

F.  Inizialmente PLR e PPD erano nettamente contrari al progetto Bertoli. Poi tutto è cambiato (mentre il progetto iniziale è stato corretto di poco). Si noti che ancora nello scorso giugno (Comitato cantonale) una robusta minoranza di delegati PLR ha votato NO, seguendo le argomentazioni del professor Rigozzi.

F.  I docenti stessi hanno mostrato freddezza e scarso interesse verso la riforma. Si pensi che solo il 14% di essi si è impegnato nel rispondere al sondaggio. Un’alta percentuale di docenti alla domanda: “Vorreste che la sperimentazione si facesse nella vostra sede?” ha risposto: NO.

* * *

La stessa sera di lunedì ha avuto luogo il dibattito televisivo (rsi): nervoso, abbastanza cattivo e di qualità non eccelsa. Bertoli, de Benedetti e Käppeli contro Morisoli, Marchesi Giudici.

Tra i referendisti era annunciato un docente del settore medio, ma non si è visto. Non pensiamo che abbia avuto paura: forse ha avuto un impedimento o forse ha lasciato il posto all’unico deputato PLR che abbia votato contro: Andrea Giudici, perché facesse da contrappeso a Käppeli.

Il più bel trofeo che il consigliere di Stato potrebbe esibire (ma non ci riesce) è un docente in servizio schierato tra i pubblici oppositori al progetto del DECS. Sarebbe una cosa di cui andare fieri. Ma non ce la fa.

Ieri sera ho fatto un piccolo test mentale. Risultato: io ci sarei andato. E non sono un uomo coraggioso, tutt’altro, quando vado dal dentista ho paura.

Io ci sarei andato, ma la qualifica di “docente in servizio” non ce l’ho più. Trent’anni fa ero in servizio eccome. Più volte attaccai per iscritto il consigliere di Stato, e una volta in televisione. Peccati di gioventù!