A Milano è di scena il lusso per questa settimana della moda della vicina Italia. E ci sono poche cose come il vero lusso che per chi scrive, esprimono il concetto estetico di bellezza: un fiore ed il senso di “Perfezione” del Creato tutto, animale e vegetale; un abito ben cucito, metalli e materiali preziosi rifiniti e cesellati, un sorriso umano e le giuste proporzioni fisiche. Nella mostra a Milano, “Luxus: lo stupore della bellezza”,  si suggerisce proprio questa idea, l’idea di lusso legata all’eleganza (ed alla sua vanità ) perchè il lusso bisogna in un certo senso, anche solo estetico, conoscerlo e ri-conoscerlo come bellezza e non solo desiderarlo come possesso.

Fino al 30 settembre 2018, in un percorso tra l’iniziazione e l’ educazione estetica, il professor Stefano Zecchi, noto al pubblico italiano per le sue presenze televisive, ha ideato questo percorso “emozionale” sul concetto stesso di lusso nell’arte e nella storia umana con un taglio inedito che introduce lo spettatore della mostra come una sorta di “iniziato” al concetto di bellezza del lusso tra materiale e spirituale, perchè come ha scritto Zecchi stesso in un suo libro “si può indossare un abito comprato ai grandi magazzini, girare con un’utilitaria e incantare per il fascino del proprio stile: un inestimabile dono che i soldi non possono comprare. Il vero lusso”. La scelta poi delle stanze del Principe, non è casuale: stanze bellissime per un’esposizione dove trovano spazio invece che pannelli descrittivi, libri enormi (accompagnati da bellissime penne di lusso) come a voler siglare una sorta di “patto” per imparare a capire cosa sia la bellezza materiale. Gioielli, sete, mosaici, profumi, tasselli messi in scena come mutamenti e moti dell’anima, estetici, storici e filosofici, spirituali appunto, tra meraviglia e sogno perchè , come diceva Coco Chanel “il lusso non è il contrario di povertà, ma di volgarità”.

Come recita il comunicato stampa: ” la mostra rappresenta l’idea del lusso con una esposizione eclettica di oggetti per poter apprendere come il lusso abbia accompagnato, nella bellezza, la cultura occidentale in un costante e geniale intreccio con quella orientale. Una vitale relazione tra antico e moderno, tra tradizione e innovazione, consente di mettere in mostra l’alto artigianato del lusso attraverso il contributo di originali e suggestive scenografie che esaltano la creatività dei suoi artisti. Il lusso ci mette di fronte al significato prezioso della bellezza e riflette una volontà di vita nella bellezza: cosa esso sia lo comprendiamo attraverso l’educazione estetica. Lusso, infatti, è il risultato di un’esperienza e di un sentimento che formano l’identità personale, in cui il rapporto con l’arte è decisivo. Come nell’arte non esiste una tecnica specifica di esecuzione che ne definisca le qualità, così non esiste una regola assoluta che consenta di discriminare ciò che rientra nell’ambito del lusso o ne venga escluso”. Una mostra interessante, curata dal Comune di Milano e la Fondazione Zecchi con la collaborazione del Vittoriale degli Italiani ed i musei civici di milano oltre che la Fondazione Marchesi.

Una grande occasione quindi, per comprendere a tutto tondo la moda tra eccellenza e bellezza, in particolare ora durante questa Fashion Week milanese dal 18 al 24 settembre, che sta regalando non solo con le sfilate  per gli addetti ai lavori ma attraverso eventi di moda e rassegne sulla sostenibilità,  eventi sempre più “collaterali” e rivolti ad un pubblico molto vasto e comune; basti citare oltre alla mostra di Palazzo Reale, il Fashion Film Festival, evento totalmente gratuito al neonato Palazzo del Cinema della capitale lombarda e la seconda edizione di Milano XL Mostra-Dimostra ovvero la celebrazione della moda italiana attraverso la presentazione di box interattivi dislocati nel centro cittadino sul settore industriale che l’ha resa celebre con le sue aziende. La eccellenza e la bellezza  italiana, nel cuore della città che va in scena per suggerire l’idea elegante di come si può vivere  tra bellezza positiva e negativa, tra vanità e lusso, senza vendere l’anima.

Cristina T. Chiochia