Cinque sud-coreani e quattro guide nepalesi sono stati trovati senza vita sparpagliati attraverso il campo base posizionato a quota 3500 metri vicino al monte Gurja, una vetta alta 7200 metri, dopo aver subito ferite gravi in seguito ad una imprevista e violenta tormenta di neve di venerdì scorso.
Sembra che un pezzo del ghiacciaio si sia staccato e insieme alla neve sia caduto dall’alto della montagna. Le forti raffiche di vento hanno fatto sì che colpisse violentemente il campo base distruggendolo completamente. Forse il campo era allestito ad una altitudine superiore rispetto a quella consigliata normalmente: verrà aperta un’indagine per approfondire cosa è successo.

Dopo alcuni tentativi falliti a causa delle cattive condizioni meteo, l’equipaggio di soccorso ha potuto iniziare soltanto domenica il recupero ritardato degli scalatori, con l’aiuto di un elicottero . Anche se un gruppo di abitanti del villaggio più vicino, una camminata di un giorno di distanza, nel frattempo aveva raggiunto il campo dopo aver ricevuto l’allarme lanciato dalla spedizione.

La spedizione era guidata da uno dei migliori alpinisti al mondo, il sud-coreano Kim Chang-ho, che ha raggiunto la vetta di tutte le 14 montagne del mondo alte più di 8000 metri, tutte himalayane, senza l’ausilio dell’ossigeno.
Tecnicamente difficile e remota, quella montagna non era stata scalata negli ultimi otto anni. I danni riscontrati sui corpi, arti spezzati e teschi distrutti, indicano che un vento violento trasportava pezzi di ghiaccio che hanno colpito gli alpinisti allontanandoli dal loro accampamento. I loro corpi sono stati trovati sparsi in un raggio di 1,5 chilometri, mentre pezzi delle tende e attrezzature sono stati trovate ancora più lontano.

La primavera e l’autunno sono le stagioni di arrampicata ottimali in Nepal tra il monsone invernale ed estivo, e il Nepal offre centinaia di montagne da scalare con alpinisti che scelgono in genere quelle in cui i percorsi e le condizioni atmosferiche sono ben noti. Molti sono scoraggiati dalle montagne, anche a causa del requisito legale di avere almeno tre guide nepalesi addestrate per avere un permesso. Molti alpinisti amano andare sulle montagne che non sono affollate e dove non ci sono spedizioni organizzate per grandi gruppi. Queste montagne hanno però il lato negativo di trovarsi in posizione scomoda per i soccorritori.

Non era comunque immaginabile una tragedia del genere. È stata imprevista e il peggior disastro per l’alpinismo in Nepal dopo quello del 2015, quando 19 persone sono state uccise nel campo base del Monte Everest da una valanga innescata da un terremoto che ha devastato il paese.