20 persone, tra cui 15 studenti e 5 adulti, sono morte per ferite da arma da fuoco e lesioni da schegge, mentre altre 50 sono rimaste ferite nell’attacco avvenuto ieri al politecnico di Kerch di Crimea. Verso le ore 12 si è verificata la prima forte esplosione nella mensa della scuola. Un secondo ordigno è stato ritrovato più tardi inesploso ed è stato disinnescato. Il capo del ministero della Salute, Veronika Skvortsova, ha dichiarato che 11 delle 20 vittime erano minorenni.
Quello che all’inizio era stato considerato come atto terroristico dal National Anti-Terrorism Committe (NAC), è stato poi riqualificato come atto di omicidio di massa, sebbene non vengano comunque escluse altre versioni.
Secondo gli investigatori, l’attentatore è uno studente universitario di 18 anni, Vladislav Roslakov, che ha realizzato da solo ordigni esplosivi pieni di oggetti metallici e che dopo il massacro si è suicidato, mentre era ancora nella struttura. Sembra abbia agito da solo, ma la polizia sta controllando l’eventuale partecipazione di complici dell’attacco, visto che è difficile fabbricare un ordigno esplosivo di quella portata da soli, anche se Roslakov era appassionato di armi.
Il padre dell’assassino ha ammesso che era difficile comunicare con suo figlio. Non parlava mai del college, e aveva notato che non aveva amici. Non viveva insieme al padre ed è stato definito come un adolescente educato e non aggressivo ma piuttosto riservato anche se non socialmente emarginato. Secondo le testimonianze di alcuni compagni di classe, non c’erano ragioni che potessero far pensare al massacro.
Vladislav Roslakov, ha prima gettato la bomba autocostruita nella sala mensa e ha poi aperto il fuoco contro gli studenti con la sua arma prima di uccidersi nella biblioteca della scuola dove è stato trovato con addosso 150 cartucce ancora da utilizzare. Aveva ricevuto la licenza del porto d’armi a settembre dopo aver raggiunto la maggiore età.
Il presidente Putin ha detto che l’attacco è stato un tragico evento ed ha espresso condoglianze ai parenti delle vittime. Oggi sono stati dichiarati tre giorni di lutto in Crimea.
La sparatoria al politecnico di Kerch ha lasciato sotto shock la penisola annessa alla Russia. Fino ad ora, la maggior parte delle persone erano portate a pensare che parlare di sparatorie contro studenti nelle scuole, corrispondeva parlare di fatti accaduti negli Stati Uniti. Ora qualcosa è cambiato. Ci sono stati cinque attacchi nelle scuole in Russia quest’anno dove purtroppo un certo numero di giovani ragazzi sono stati feriti.
I motivi precisi di Vladislav Roslakov per lanciare questo attacco mortale, rimangono ancora poco chiari. La televisione russa RBC ha intervistato un suo conoscente che ha affermato che Roslakov odiava molto il politecnico e aveva promesso vendetta ai suoi insegnanti.
Il portavoce del parlamento di Crimea, Vladimir Konstantinov, spera che, visto come siano molto tesi i rapporti tra Russia e Ucraina, non ci sia il suggerimento di Kiev dietro l’attacco.