Matthew Hedges, studente di dottorato 31enne della Durham University, cittadina nel nord-est dell’Inghilterra, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’appello federale di Abu Dhabi con l’accusa di spionaggio e di trasmissione di informazioni sensibili di sicurezza e intelligence per conto del governo britannico, mettendo a rischio la sicurezza militare, politica ed economica dello stato. Lo ha dichiarato il procuratore generale Hamad al-Shamsi.

Era stato arrestato il 5 maggio scorso all’aeroporto di Dubai mentre era in visita di ricerca di due settimane. Stava studiando le politiche di sicurezza interna ed estera degli EAU dopo le rivoluzioni della primavera araba del 2011. Formalmente accusato in ottobre di spionaggio, è stato tenuto in isolamento negli ultimi sei mesi prima del verdetto. L’ergastolo comprende un massimo di 25 anni di carcere, e per un cittadino non emirato è seguito alla fine della pena dalla deportazione. La Corte ha anche ordinato la confisca di tutte le sue attrezzature, dispositivi, ricerche e studi.

Una portavoce della famiglia, Nikita Bernardi, ha dichiarato ai giornalisti: “Possiamo confermare che è stato condannato all’ergastolo. L’udienza è durata meno di cinque minuti e il suo avvocato non era presente”. Sua moglie, Daniela Tejada, 27enne, che era presente in aula, ha detto che il marito ha iniziato a tremare ed era completamente scioccato quando il verdetto è stato letto. Il Foreign Office ha chiarito subito alle autorità degli EAU che non è una loro spia. Il segretario di Stato per gli affari esteri, Jeremy Hunt, ha dichiarato di essere profondamente deluso. “Quello di oggi non è ciò che ci aspettiamo da un paese amico e partner fidato del Regno Unito e va contro le precedenti assicurazioni”, ed ha aggiunto che “il trattamento di questo caso da parte delle autorità degli Emirati Arabi avrà ripercussioni sulla relazione tra i nostri due paesi”.

Pochi nel Foreign Office si aspettavano che Hedges, nel peggiore dei casi ingenuo e nel migliore dei casi innocente, ricevesse una condanna all’ergastolo per aver condotto ricerche accademiche sulle politiche di sicurezza. Hiba Zayadin, una ricercatrice della divisione mediorientale di Human Rights Watch, un’organizzazione internazionale non governativa che svolge attività di ricerca e difesa dei diritti umani, ha detto che il processo non può essere considerato equo, funestato da tante violazioni. Il processo infatti si è svolto esclusivamente in lingua araba, che Hedges non parla.

Un documento in arabo che è stato fatto firmare probabilmente durante le prime sei settimane di isolamento, senza un avvocato o un accesso consolare, è stato presentato come una dichiarazione di confessione di Hedges ed è stata una delle poche prove utilizzate contro l’accademico. Un giudizio emesso in assenza di un giusto processo.

Il Prof. Stuart Corbridge, dell’università di Durham, ha detto di sentirsi “devastato” e preoccupato per sapere che Matthew Hedges è stato condannato per la vita. La sentenza comunque non è definitiva, poiché Hedges ha il diritto di appellarsi entro 30 giorni dinanzi alla corte suprema federale contro il verdetto.

Il premier britannico Theresa May ha assicurato che farà forti pressioni sulle autorità degli Emirati Arabi per ottenere la scarcerazione dello studente che aveva scelto di studiare gli Emirati Arabi perché aveva trascorso lì parte della sua infanzia e dove il padre ancora vive nel paese del Golfo.