Accusato di aver ricevuto un “regalo” da parte della famiglia reale degli Emirati Arabi, il Consigliere del governo del canton Ginevra, Pierre Maudet del partito liberale, è finito nel mirino della magistratura ginevrina per abuso d’ufficio.

Con una decisione storica, il Gran Consiglio ginevrino su richiesta della Procura, gli ha revocato l’immunità lo scorso settembre per poter procedere con le interrogazioni e fare luce sul controverso viaggio negli EAU che ha generato presunti benefici.

Maudet aveva fatto un viaggio di quattro giorni con la sua famiglia ad Abu Dhabi nel novembre del 2015 per assistere ad una gara di Formula 1. Aveva portato con sé anche il capo del suo staff e un uomo d’affari di Ginevra, suo amico. La famiglia del principe si è fatta carico dei costi per il volo effettuato in business class e per l’albergo per un totale di decine di migliaia di franchi.

Maudet ha sempre descritto il viaggio ai media e in commissione parlamentare come privato. Il fatto che abbia incontrato il principe ereditario e il ministro della Difesa Mohammed bin Zayed Al Nahyan, è stata una coincidenza. Ora che l’evidenza è sotto gli occhi di tutti tuttavia ha ammesso di non aver detto la verità sulla natura del viaggio. Questa è la prima volta che un Consigliere di Stato viene processato a Ginevra.

L’accusa ha ritenuto confuse e inaffidabili le spiegazioni di Maudet. Le prove raccolte hanno dimostrato che Maudet era stato specificamente invitato dal principe ereditario e che gruppi immobiliari di Ginevra hanno contribuito attivamente ad organizzare il viaggio. Interrogato dal Ministero pubblico il 28 settembre per la prima volta, l’inchiesta è tuttora in corso.

Oggi sono in diversi a chiedere le dimissioni di Maudet. Ma il partito dei liberali FDP di Ginevra risulta essere diviso e si vuole astenere dal chiedere al proprio consigliere di dimettersi. L’unità del comitato esecutivo sembra prevalere per portare avanti i grandi progetti di Ginevra.

Forti pressioni arrivano però da Petra Gössi, presidente del consiglio nazionale del partito dei liberali: “Ho preso nota della decisione del comitato esecutivo dell’FDP di Ginevra. Penso che il problema non siano gli aspetti legali. Con il suo comportamento ha messo in discussione la sua credibilità e affidabilità e dunque la fiducia del pubblico in politica. Al posto di Maudet, mi sarei ritirata molto tempo fa”, ha dichiarato Gössi.

È passato soltanto un anno e mezzo da quando il partito liberale ha vinto nel Cantone Ginevra le elezioni parlamentari e governative. A quel tempo Maudet era la forza trainante del partito ed oggi invece  è diventato un grosso problema a causa del procedimento penale aperto nei suoi confronti che lo costringe con grande difficoltà a ripristinare la propria credibilità. All’inizio del mese Alexandre de Senarclens, presidente della sezione ginevrina del PLR, ha annunciato che il consigliere presenterà le dimissioni nel caso in cui venisse effettivamente messo sotto processo. Ora, Pierre Maudet stesso ha dichiarato che si dimetterà nel caso in cui “dovesse essere condannato o se ci fosse un rischio significativo di condanna, valutato da lui stesso e dai suoi consiglieri, in modo trasparente con la direzione del partito”.

Questo caso ha portato a presentare un progetto di legge promosso dalla sinistra che prevede un nuovo giuramento politico per chiunque venga eletto al governo ginevrino. È stato approvato questo giovedì con 50 voti favorevoli, 41 contrari e 4 astensioni. I futuri eletti dovranno giurare di non accettare o sollecitare nessuna regalia, direttamente o indirettamente.