“Si prova quasi imbarazzo a scrivere ciò che dovrebbe essere ovvio, naturale, acquisito una volta per tutte. Eppure siamo stati chiamati alle urne da un’iniziativa che avrebbe voluto sganciarci da queste garanzie del diritto internazionale, in nome di una concezione arcaica e mistificatoria della sovranità. La risposta del cosiddetto sovrano, in tutti i Cantoni, Ticino compreso, è stata inequivocabile.”

Fabio Pontiggia, direttore del Corriere del Ticino

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Pontiggia va giù pesante, quasi maramaldeggia, ma la dimensione della sua vittoria… gliene dà il “diritto”. 

  • La sconfitta è stata dura e umiliante. Tante ore di lavoro, tanta fatica, tanto denaro speso (non so quanto) per arrivare a questo. È una bevanda amara.
  • Al momento lo schema “contro l’UDC tutti gli altri” è imbattibile. Coloro che si disperavano per l’ascesa dell’UDC hanno trovato l’antidoto. Era facile, bastava pensarci. Il PLR deve, allo scopo, allearsi con il PS? Ma perché no, se serve? Coloro che non volevano “isolare la Svizzera” sono riusciti… a isolare l’UDC.
  • E non è finita. Il governo trarrà dall’evento il massimo vantaggio e indubbiamente – nella difficile trattativa con l’UE – si sentirà “autorizzato” a cedere su molti punti . “Dopo tutto il popolo ha votato, non vi pare?”.
  • Che fare? La risposta è obbligata. Il partito deve ri-organizzarsi in profondità e in tempi assai rapidi. Coloro che hanno – non per malizia ma per insipienza e macroscopico errore di valutazione – provocato il disastro- debbono trarre le conseguenze del loro fallimento.