Dopo diversi minuti di mozzafiato, alle ore 20.41 di ieri ora svizzera, il veicolo spaziale Mars InSight ha toccato con successo la superficie di Marte dopo sei mesi e mezzo di viaggio nello spazio, funzionando tutto come previsto. È iniziato così un nuovo entusiasmante capitolo per le operazioni programmate sul pianeta Marte. Una missione spaziale costata circa 900 milioni di dollari.

La notizia è arrivata con una spettacolare prima immagine scattata da InSght e inviata dopo pochi minuti dal suo arrivo che mostra una vista del sito di atterraggio “Elysium Planitia”, una vasta regione polverosa pianeggiante che si trova appena a nord dell’equatore marziano. Uno dei luoghi più noiosi del pianeta ma anche uno dei più sicuri e geologicamente stabili per far lavorare il lander. La foto è macchiata e oscurata dalla polvere sollevata durante l’atterraggio.

L’emozione è stata intensa nella sala di controllo del Jet Propulsion Laboratiry a Pasadena in California, ha detto l’amministratore della NASA Jim Bridenstine dopo l’atterraggio. In effetti c’è un motivo per cui gli ingegneri della squadra di discesa chiamano “sette minuti di terrore” atterrare su Marte. È un impegno molto intenso, poiché solo il 40 per cento di tutte le missioni inviate su Marte hanno avuto successo. “Non possiamo usare un joystick per l’atterraggio, quindi dobbiamo fare affidamento sui comandi che abbiamo pre-programmato nell’astronave”, ha detto l’Ing. Rob Grover, “Abbiamo passato anni a testare i nostri piani, imparando dagli altri sbarchi effettuati su Marte e studiando tutte le condizioni che il pianeta può avere”, ha aggiunto.

Il lander InSight, acronimo che significa Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, è stato lanciato il 5 maggio scorso dalla base aerea di Vandenberg in California, ed è programmato per passare due anni a perforare la superficie di Marte per studiarne la crosta del pianeta.

Prima immagine del lander nella fase dell’ammartaggio

L’azienda Lockheed Martin, operante nei settori dell’ingegneria spaziale e della difesa, ha costruito tutte e tre le parti della navicella: il cruise stage, configurato per il viaggio spaziale tra la Terra e Marte, il guscio che assorbe il calore e il lander.

Una volta raggiunto Marte, la navicella si è disconnessa dal cruise stage iniziando l’ingresso nell’atmosfera di Marte. Sotto l’effetto della gravità ha subito una rapida decelerazione che ha riscaldato lo scudo (come se fosse esposta ad una forza oltre sette volte più intensa della gravità terrestre), fino a quando ha rallentato dispiegando un paracadute. Una volta sganciato il paracadute, il lander ha acceso i suoi motori di discesa inseriti a bordo per effettuare l’atterraggio verticale. È arrivata con pochi chilometri orari di velocità, circa 9.

Durante la discesa, due minuscole astronavi dalle dimensioni di una valigetta, lanciate anch’esse insieme alla navicella InSight dalla California, hanno raccolto i dati dell’intero evento sorvolando il pianeta rosso mentre InSight eseguiva l’atterraggio. InSight ha inviato i segnali radio ai due satelliti che hanno ricevuto e decifrato inviandoli poi di nuovo alla Terra. Questo ha fornito una comprensione approfondita di quello che stava avvenendo quasi in tempo reale. Una volta atterrato, il lander ha inviato un segnale iniziale alla Terra che annunciava il suo arrivo in sicurezza. Sette minuti dopo ha cominciato ad usare una radio più potente per poter inviare un segnale più grande contenente maggiori dettagli che ha inviato alla NASA. Questa procedura ha permesso di testare un nuovo modo più veloce di comunicare con i suoi controllori a Terra che si trovano a 146 milioni di chilometri di distanza.

InSight dopo cinque ore dall’atterraggio ha iniziato a srotolare con successo i suoi due pannelli solari di 2.2 metri di larghezza che gli consentono di ricaricare le batterie e generare la potenza necessaria per lavorare nei prossimi due anni terrestri, cioè poco più di un anno marziano.

Nella fase iniziale rimarrà molto tempo ferma in modo che possa misurare le piccole oscillazioni del pianeta durante i terremoti e usare le onde sonore di questi eventi per capire di che cosa sia fatto l’interno del pianeta. Nei prossimi tre mesi, InSight userà un braccio robotico per dispiegare i suoi strumenti primari che includono un sismometro per misurare il movimento all’interno della crosta marziana, e una sonda (una specie di chiodo auto avvitante) che raggiungerà i 5 metri di profondità, più di quanto è stato fatto finora, per misurare la temperatura interna di Marte, oltre a vari sensori ambientali che serviranno per raccogliere più informazioni sull’atmosfera.

Gli scienziati sperano che le scoperte di InSight possano far luce sui misteri della formazione del pianeta Terra. Avranno a disposizione anche degli strumenti con i quali poter monitorare il cambiamento del campo magnetico che li aiuterà a capire quelle fonti di rumore che non provengono dai terremoti.

“La domanda più importante è se Marte sia sismicamente attivo”, ha dichiarato Neil Bowles, uno scienziato planetario dell’Università di Oxford che ha lavorato alla navicella spaziale. “Abbiamo prove indirette per lo scuotimento in superficie, ad esempio guardando i massi che rotolano giù per le pendici delle immagini dall’orbita, ma InSight è la prima missione spaziale dove verrà posizionato un sismometro direttamente sulla superficie del pianeta Marte.

Un esperimento importante sarà quello di usare antenne posizionate sul lander per tracciare la sua posizione con una tale precisione da poter dedurre quanto il pianeta Marte vacilla sul suo proprio asse. La quantità di oscillazione riflette la dimensione del nucleo del pianeta e se è fuso o solido.
Il nucleo di ferro fuso della Terra genera il campo magnetico mentre ruota che protegge la vita dalle radiazioni nocive e impedisce che l’atmosfera venga strappata via dalle particelle ad alta energia nel vento solare. Ad un certo punto della sua storia, Marte perse il suo campo magnetico e gran parte della sua atmosfera, causando la caduta delle temperature e l’esposizione della superficie a radiazioni molto intense. InSight può aiutare a spiegare il perché sia successo.

La NASA è l’unica agenzia spaziale ad aver effettuato un atterraggio su Marte, la più recente è stata nel 2012 con il rover Curiosity. Nel 2016 c’è stato un tentativo dell’Agenzia spaziale europea di mettere il proprio lander su Marte, ma la sonda ha interrotto i suoi razzi di arresto troppo presto e si è schiantata sul terreno.