La sinistra è quasi integralmente filo-UE ma i comunisti fanno eccezione. Loro non pensano: “Se siamo arrendevoli e paghiamo, alla fine avranno pietà di noi”.
La destra pensa addirittura che la Svizzera sia ricattata, ciò che sembra evidente proprio in questi giorni.
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Il Partito Comunista, di fronte anche al resto della sinistra succube dei dogmi europeisti, è costretto a prendere nuovamente posizione negativa nei confronti della decisione del Consiglio degli Stati a favore del contributo miliardario da parte della Confederazione ad alcuni Stati membri dell’UE.
Il “miliardo di coesione” pagato dai lavoratori del nostro Paese finirà nelle casseforti di governi dell’Est Europa che hanno distrutto i loro Paesi, gettandoli nelle fauci della Banca Mondiale, dell’UE e della NATO. Esso è inoltre un subdolo modo per le multinazionali svizzere (sponsorizzate coi soldi di tutti noi) di saccheggiare il mercato est-europeo a loro piacimento.
Il Consiglio federale regalerà i nostri soldi a governi come quelli di Polonia, Ungheria, ecc. che finora hanno saputo solo privatizzare, tagliare le pensioni, reprimere i sindacati e spesso gettato sul lastrico i loro stessi cittadini. Altro che ridurre le disparità fra paesi, queste sono pie illusioni per indorare la pillola!
La Svizzera smetta di recepire passivamente i diktat dell’UE, riscopra la sua sovranità economica e investa piuttosto nell’area euroasiatica e nei paesi emergenti, a partire dai BRICS: lì sta il futuro! L’UE invece è una gabbia in cui la nostra economia potrà solo iniziare un inesorabile declino!
Partito Comunista