Riceviamo e pubblichiamo. Il testo non impegna la linea del portale.

La nostra economia è basata essenzialmente su un modo di concepire l’uso delle materie prime e il territorio nel quale viviamo come se quest’ultime fossero infinite, quando invece non lo sono. È una scelta che va contro ogni logica sensata.

L’iniziativa dei Giovani Verdi ci permette di sviluppare delle riflessioni sulle nostre modalità d’uso e consumo di queste pregiate risorse, come appunto il territorio, finalizzate al nostro vivere.
Tutta una serie di parametri e di abitudini vanno riviste e adattate se non vogliamo, come per altri settori, ritrovarci sprovvisti a corto termine della base principale che, dopo aria e acqua, permette la vita, cioè l’alimentazione.

Risulta dunque imperativo salvaguardare i nostri terreni agricoli pregiati dal momento che già oggi in Svizzera produciamo soltanto il 50% del nostro fabbisogno alimentare; il restante è prodotto all’estero. Il fattore della sicurezza alimentare è importante dal momento che, visti i mutamenti climatici in corso e l’aumento della popolazione, risulterà sempre più difficoltoso procurarci da mangiare. Per molti, vista l’opulenza e la fortuna di scelta e i prezzi di cui disponiamo ora per fare la spesa, e che si protrae da decenni (mai nella storia, alle nostre latitudini, è stato cosi facile avere cibo in abbondanza) ha creato, anche nell’inconscio collettivo una fiducia cieca in tale sicurezza.

Per assicurarci la produzione e l’approvvigionamento locale di derrate alimentari è però necessario modificare alcuni nostri comportamenti e scelte in vari ambiti; modifiche che potrebbero nel contempo portare vantaggi non indifferenti.

Ad esempio migliorando la qualità dei centri urbani, rispetto ad ora, e aumentando gli indici di costruzione si risparmia terreno; nei centri si possono usare maggiormente trasporti pubblici e bici; questo riduce gli investimenti in ambito stradale, l’inquinamento, i costi in generale come quelli energetici (importati). Risorse possono essere investite diversamente.

A livello abitativo è possibile progettare spazi dove si sta bene, pur riducendo le dimensioni degli alloggi. Molte attività possono svolgersi in comune; questo porta a valorizzare le relazioni umane e stimola la coabitazione. La condivisione permette maggiormente l’auto aiuto e la collaborazione. Queste azioni sono fautrici di integrazione a tutti i livelli.

Lasciare spazi verdi non edificati può sviluppare, come già si sta sviluppano sempre più, la possibilità di produrre cibo di prossimità e socialità a costo quasi zero.

Pierluigi Zanchi
Consigliere comunale Locarno