Il servizio di sicurezza federale russo (FSB) ha arrestato il 28 dicembre scorso un cittadino americano con l’accusa di essere una spia. Il 48enne Paul Whelan è un un ex marine in pensione e secondo l’FSB si trovava in Russia per una missione di spionaggio. Ipotesi smentita dal fratello dell’uomo che ha dichiarato che Paul era in viaggio allo scopo di partecipare al matrimonio di un suo ex collega militare. La famiglia del detenuto si dice allarmata per la situazione: “Siamo estremamente preoccupati per la sua sicurezza e il suo benessere. La sua innocenza non può essere messa in dubbio e confidiamo nel fatto che i suoi diritti vengano rispettati”.

Paul Whelan lavora come direttore per la sicurezza per l’azienda BorgWarner che produce pezzi meccanici per le automobili e ha rapporti commerciali con la Russia. Infatti, Whelan è un visitatore regolare: a partire dal 2007 è stato in Russia diverse volte. Possiede una conoscenza base della lingua e nel corso degli anni ha acquisito diverse conoscenze: molti dei russi che conoscono Whelan lo hanno descritto con una persone estremamente alla mano e sempre gradita.

L’arresto di Whelan arriva a distanza di poche settimane dall’arresto di Marina Butina, che ha confessato di trovarsi negli USA in veste di informatrice segreta per il governo russo. Attualmente Butina è detenuta nel carcere di Washington e quindi l’arresto dell’ex marine fa pensare che si possa trattare di una ritorsione per l’arresto della donna o di una mossa strategica che permetterà alla Russia di fare uno scambio di prigionieri. L’ex capo della CIA a Mosca Dan Hoffman a dichiarato in un’intervista che l’arresto di Whelan “è stato programmato dopo che Butina è stata arrestata. Vogliono scoraggiare le future azioni degli Stati Uniti contro altri privati cittadini”.

L’arresto delle due presunte spie arriva in un momento complesso per i rapporti tra i sue paesi. Dalla fine della Guerra Fredda le tensioni sono state tante e negli ultimi anni i conflitti in Ucraina e in Siria, nonché le polemiche sull’intervento del Cremlino nelle elezioni americane non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.