Il mondo del calcio è in apprensione per il giocatore argentino del club gallese Cardiff City, Emiliano Sala 28 anni, e il pilota Dave Ibbotsen, scomparsi dal controllo radar lunedì mentre attraversavano il Canale della Manica a circa 20 chilometri dall’isola di Guernsey, a bordo di un aero monomotore da turismo Piper PA-46 Malibu che ha una capacità di trasporto di cinque persone oltre ai due piloti.

Partiti dall’aeroporto di Nantes, nel nord-ovest della Francia, alle 19.15 e diretti a Cardiff, stavano volando ad una altitudine di 5000 piedi (1500 m), quando il pilota ha contattato il controllo del traffico aereo chiedendo l’autorizzazione alla discesa. Le tracce si sono perse alle 20.30 quando hanno raggiunto la quota di 2300 piedi (700 m) in un punto considerato infame per molti marinai, a 13 chilometri a nord-ovest dell’isola di Alderney, sito di molti naufragi.

Prima di decollare, l’attaccante argentino ha lasciato un messaggio scritto e vocale agli amici esprimendo preoccupazione: “Sono qui sull’aereo che sembra cada a pezzi e sto andando a Cardiff. Se entro un’ora e mezza non avete mie notizie, non so se manderanno qualcuno a cercarmi perché non mi troveranno mai. Ho paura”.

Dave Ibbotsen, originario del villaggio inglese Crowle, nel nord del Lincolnshire, è considerato un pilota di grande esperienza. Sala, autore di dodici gol con il club francese nella prima metà della stagione, è stato recentemente trasferito al calcio inglese per una somma di 17 milioni di euro. L’ingaggio era mirato a salvare la squadra Cardiff City dal declino della Premier League, visto che attualmente si trova al 18° posto in classifica. Il calciatore argentino, che era molto entusiasta di iniziare l’allenamento con i suoi nuovi compagni di squadra, aveva deciso di tornare a Nantes per ritirare le sue cose e salutare i suoi vecchi amici calciatori prima di iniziare la sua nuova avventura nel Galles.

Le ricerche, coordinate da equipaggi francesi e inglesi, hanno perlustrato senza esito, finora, 280 miglia quadrate del Canale con l’aiuto di tre aeroplani ed un elicottero, oltre a rivedere le immagini satellitari e i dati del telefono cellulare. La polizia ha fatto sapere che c’è la possibilità che Sala e il pilota siano riusciti a planare in acqua e farsi strada in mare con una zattera.

Ma un funzionario della Channel Islands Air Search, John Fitzgerald, ha fatto notare che: “Le temperature del mare sono molto fredde in questo periodo dell’anno e anche la persona più in forma al mondo resisterebbe poche ore nelle acque gelide del canale”.

A detta degli esperti, un’ipotesi è che l’areo costruito nel 1984, abbia sofferto problemi al motore a causa delle basse temperature che hanno portato alla formazione del ghiaccio sull’elica cambiando l’angolo di calettamento delle singole pale. Il pilota potrebbe aver tentato di ridurre l’altitudine in aria più “calda” per risolvere il problema quando è successo l’incidente.

L’agenzia investigativa britannica per gli incidenti aerei ha affermato che è improbabile che l’aereo sia dotato di un registratore di volo o di una scatola nera, obbligatori per aerei di linea e jet aziendali, ma non per aerei leggeri come il Piper PA-46 in cui viaggiava Sala.

L’aereo comunque era abilitato per quel tipo di volo. Non rimane che sperare in notizie positive