Caro Matteo,
ti scriviamo perché abbiamo appreso tramite i media del tuo nuovo show che dovrebbe coinvolgere una 70ina di candidati alle prossime elezioni cantonali.
Come sai, il nostro è un Partito giovane e dinamico. Molti sono i giovani che presenteremo sulle nostre liste: al Governo siamo una squadra affiatata con un’età media di 28 anni. Siamo giovani che masticano politica da anni, tutti i giorni: nei consigli comunali, nei municipi, in parlamento, nelle associazioni, nella società civile, nel movimento studentesco, senza godere della visibilità mediatica e televisiva che tanti altri possono avere.
Molti di noi apprezzano la tua professionalità e simpatia. Ci teniamo però a dirti che abbiamo appreso con un certo scetticismo della tua trasmissione e per questo ci permettiamo di trasmetterti le nostre preoccupazioni:
Come sai, questa legislatura è stata contraddistinta da un vero e proprio clima di anti-politica che non fa bene né alle istituzioni democratiche e quindi ai cittadini, né a chi, come noi, propone un’alternativa seria alle gestione fallimentare di questo governo.
Nel contesto ticinese in cui è ormai passata l’idea che tutti i politici, indistintamente, siano dei ladri, abbiamo paura di un’ulteriore problematica: la banalizzazione della politica.
Caro Matteo, tu fai solo il tuo lavoro, e bene. Hai notato che la politica si è ridotta agli aperitivi, al “volemose bene”, all’individualismo e al narcisismo dei candidati, e quindi giustamente – dal tuo punto di vista – punti su questo. Noi però siamo preoccupati che una trasmissione che punti sul fattore personalistico e giocoso possa mettere in secondo piano chi invece fa politica in modo rigoroso per il bene della collettività e del paese.
Secondo noi, il Cantone ha bisogno di tornare a discutere di idee, di confrontarsi seriamente e costruttivamente sui grandi temi generali.
Per questo riteniamo si debba tornare a puntare sulle idee forti, sulla preparazione, sul serrato confronto politico e sulla passione sanguigna di chi fa politica seriamente.
Sappiamo che questo dovrebbe essere il compito di chi fa “informazione”, e non il tuo, che coniughi informazione e intrattenimento. Purtroppo però, tranne alcune eccezioni, gli spazi nella televisione pubblica non permettono un confronto paritario, e dunque anche la tua trasmissione influenzerà in qualche modo questa dinamica con il rischio di aprire una breccia da cui non si potrà più tornare indietro.
Caro Matteo, vorremmo sapere cosa ne pensi di queste nostre preoccupazioni. Grazie per l’attenzione e buon lavoro.
Le giovani candidate e i giovani candidati del Partito Comunista (PC)