Karl Lagerfeld è stato uno dei designer più produttivi e ammirati dei tempi moderni, la sua influenza nella moda è senza pari. Secondo fonti accreditate, a lui molto vicine, la sua esatta data di nascita rimarrebbe un mistero.

Lo stato di salute del designer è stato motivo di preoccupazione per diverse settimane, da quando non era stato visto alle sfilate di moda a cui avrebbe dovuto partecipare. Lagerfeld è morto questa mattina in ospedale a Parigi dopo esser stato ricoverato nella notte di lunedì. La causa della sua morte non è attualmente nota.

La casa di alta moda Chanel, in una precedente nota rilasciata a gennaio aveva dichiarato che il suo direttore artistico si sentiva stanco. Conosciuto con affetto nei circoli della moda, era notoriamente intransigente nella sua visione del design. Karl Otto Lagerfeld, nato ad Amburgo nel 1933 in una Germania prebellica, da madre tedesca e padre svedese, era soprannominato “Kaiser Karl” e “Fashion Meister”. Nascosto dalla guerra, aveva trascorso la sua infanzia in una tenuta della Baviera e aveva un tutore francese.

Ha iniziato la sua carriera quando emigrato a Parigi divenne assistente di Pierre Balmain nel 1955. Tutto ebbe inizio durante una sfilata di moda di Dior nel 1933 che vide per la prima volta accompagnato da sua madre. Rimase ispirato e cominciò a disegnare abiti di moda per bambini.

Dopo aver ricoperto incarichi di design per l’italiana Fendi e la casa francese Chloé, oggi di proprietà della svizzera Richemont, approdò nel 1983 a Chanel, dieci anni dopo la morte della signora Gabriel (Coco), e vi è rimasto legato per ben 36 anni.

Non era sicuro ai tempi di lasciare le case di moda Fendi e Chloé per Chanel, perché aveva già una buona reputazione. Furono in molti consigliargli di lasciar perdere.

Ma Lagerfeld, invece, ha proprio il merito di aver reinventato il marchio Chanel, portandolo da una piccola casa di moda a leader del settore diventando una delle case di alta moda più preziose al mondo.

Alla settimana dell’alta moda parigina, tenutasi a gennaio scorso, era apparsa al suo posto Virginie Viardi, direttore creativo di Chanel, una donna che lo ha affiancato per oltre 30 anni trasformando in realtà le sue idee e che da molti è vista come il suo successore naturale.

Il sodalizio artistico tra i due, fondato da un rapporto di profondo affetto e vera amicizia, nasce nel 1987, quando lei lascia il mondo dei costumi di scena per il teatro e per il cinema seguendo Lagerfeld presso Chanel dove lui era arrivato quattro anni prima. Producevano fino ad otto collezioni l’anno, per la gioia dei fan e collezionisti.

Nel corso degli anni, lo stile personale di Lagerfeld divenne famoso come famosi divennero i suoi disegni, confermando il suo status di icona culturale. Era noto infatti per il suo abbigliamento originale: un completo sempre nero, con i capelli infilati in una coda di cavallo color ghiaccio, gli occhiali colorati da sole scuri e i guanti di pelle nera con le dita fuori. Abbigliamento che divenne la sua firma di stile.

Lagerfeld aveva molti amici, ma teneva blindata la sua vita privata. La sua compagna più famosa è stata la sua bianca gatta birmana Choupette, che amava profondamente e che portava sempre con sé trasformandola in un animale domestico famoso con tanto di account Instagram e Twitter, Choupette’s Diary, con oltre 100 mila follower e un contratto editoriale di pubblicazione. Anche su di lei ha basato diversi disegni di moda che hanno contribuito alla sua immagine. “Choupette è una ragazza ricca e bisogna dire che è irresistibile. È una cosa inaspettata, non avrei mai detto che sarebbe potuto accadermi. Rido di me stesso. Quando manca per qualche ora, trovo che la casa sia un mortorio e quando sono in viaggio ho bisogno che le persone che si occupano di lei mi mandino in continuazione delle foto per mostrarmi che sta bene”, raccontò durante un’intervista alla tv francese parlando del sorprendente amore per la sua gatta.

Fu un feroce concorrente di Yves Saint Laurent, e molti sanno che ad un certo punto della sua vita gli fu persino rivale in amore. Ma grazie al suo genio creativo e all’eccezionale intuizione, Lagerfeld era sempre in anticipo sui tempi rispetto alle altre case di moda.

Nonostante la salute in declino, Lagerfeld mantenne uno stretto controllo sul suo lavoro. “Odio il tempo libero” disse ad un quotidiano newyorkese nel 2008, “tranne leggere”. “Sono davvero una persona costretta a lavorare”.

Il presidente della casa di moda francese Chanel, Bruno Pavlovsky, ha dichiarato: “Sfilata dopo sfilata, collezione dopo collezione, Lagerfeld ha lasciato il segno sulla leggenda di Gabrielle Chanel e la storia della casa di Chanel. Ha costantemente promosso il talento e l’esperienza degli atelier di Chanel e Métiers d’Art consentendo a questo eccezionale know-how di brillare in tutto il mondo. Il più grande tributo che possiamo pagare oggi è continuare a seguire il percorso da lui tracciato abbracciando il presente e inventando il futuro”.

Il rifiuto di guardare al passato era uno dei maggiori pregi di Lagerfeld.