Juan Guaidò, il presidente del Parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell’Esecutivo, nel suo intervento alla riunione del Gruppo di Lima a Bogotà, non ha consigliato un intervento militare esterno contro Maduro, anche se il suo rappresentante Julio Borges aveva preannunciato all’assemblea che non avrebbero disdegnato “l’uso della forza”.
Guaidò è sostenuto “al 100%” dal presidente Trump schieratosi dalla sua parte con un messaggio aperto e molto chiaro portato dal vicepresidente Mike Pence. Riconosciuto presidente ad interim anche da altri cinquanta Paesi, Guaidò si pone a capo di un governo che sta per essere riconosciuto legittimo, così come chiesto dal ministro Damares Alves, che al consiglio dell’Onu a Ginevra ha denunciato la gravissima situazione che sta avvenendo durante la liberazione del Venezuela, chiedendo la fine dell violenze per opera della dittatura di Maduro.
Il dipartimento del Tesoro USA ha sanzionato quattro governatori del Venezuela alleati di Maduro, che bloccano gli aiuti provenienti dall’esterno, nel frattempo, in due giorni, al confine col Brasile si sono avuti ben 25 morti e 84 persone ferite, a Gran Sabana, la frontiera venezuelana col Brasile.