“Erede naturale di Al Qaida”, così è stato definito dagli Stati Uniti il figlio di Osama Bin Laden, Hamza. A dieci anni dalla morte di Osama, l’ombra della sua famiglia sembra ancora incutere timore e la minaccia rappresentata da potente gruppo terroristico non sembra essere sfumata. A testimonianza di questo il fatto che il governo degli Stati Uniti ha messo sulla testa del giovane Bin Laden un taglia da 1 milione di dollari. “Dall’agosto 2015 almeno Hamza ha diffuso messaggi audio e video su Internet invitando i suoi seguaci a lanciare attacchi contro gli Stati Uniti e i nostri alleati occidentali, e ha minacciato attacchi per vendicarsi dell’uccisione del padre nel maggio 2011” ha dichiarato il segretario aggiunta per la sicurezza diplomatica negli USA Michael T. Evanoff.

L’Arabia Saudita ha recentemente privata l’erede di Bin Laden della cittadinanza. Braccato dalla CIA, il domicilio del giovane “principe del terrore” non è noto da ormai un paio d’anni. La sua presenza è stata numerose volte segnalata in Pakistan, Afghanistan, Siria e Iran ma continua a far perdere le sue tracce. Figlio della moglie prediletta di Osama, Khairia Sabar, un psicologa infantile, Hamza si è da poco unito in matrimonio con un’altra erede di Al Qaida, figlia del dirottatore dell’11 settembre Mohamed Atta. Dalla loro unione sono nati due figli, Osama e Khairia, in onore dei genitori di Hamza.
Non è di certo una sorpresa che il figlio abbia seguito con dedizione le orme del terrore del padre. Da sempre favorito da Osama, era apparso con lui in un video di propaganda ed aveva espressamente chiesto di essere mandato a combattere di persona. Nel 2015, a distanza di 4 anni dall’uccisione del padre, Hamza parla come il “leone di Al Quaida”, esaltando il martirio del padre e incitando alla jihad che deve essere combattuta a Kabul, Baghdad, Washington, Londra e Parigi. Per i suoi discorsi, viene inserito dagli USA nella lista dei “terroristi globali” e sempre secondo il governo statunitense attualmente si troverebbe da qualche parte al confine tra il Pakistan e l’Afghanistan.

Il coordinatore americano per l’antiterrorismo Nathan Sales ha dichiarato: “Oggi al-Qaeda non è affatto in situazione di stagnazione. Si sta ricostituendo e continua a minacciare gli Stati Uniti e i nostri alleati. Negli ultimi anni, l’attenzione del mondo si è concentrata comprensibilmente sulla minaccia rappresentata da ISIS. Al-Qaeda durante questo periodo è stata relativamente tranquilla. Ma questa è una pausa strategica, non una resa. Non bisogna sbagliarsi su questo: Al-Qaeda mantiene sia la capacità che l’intenzione di colpirci”.