Almeno 58 persone sono state uccise dalle violente inondazioni che hanno colpito la provincia indonesiana di Papua. L’inondazione è stata causata dalle piogge torrenziali che hanno causato anche numerose frane. La città più colpita è quella di Sentani, a circa 25 km della capitale della provincia Jayapura.

I soccorritori fanno molta fatica ad arrivare alle parti più remote e della provincia e secondo il portavoce dell’agenzia nazionale per i disastri naturali Sutopo Purwo Nugroho, il numero delle vittime potrebbe aumentare nelle prossime ore. Le strade sono bloccate da detriti e alberi caduti, mentre più di 100 case e 2 ponti sono stati gravemente danneggiati dall’alluvione. Ben 4mila persone sono state costrette ad abbandonare le loro case e alcune di loro hanno dovuto approfittare dei rifugi messi a disposizione dal governo. “La nostra casa era sommersa da un fango denso, abbiamo dovuto afferrare in fretta ciò che avevamo di valore e scappare nella casa a due piani dei nostri vicini per cercare rifugio. È difficile andare via da qui, le strade sono tutte bloccate, siamo spaventati e preoccupati” ha riferito all’Agence France-Presse la giovane madre di due bambini Lili Puji Hastuti.

51 persone hanno perso la vita a Sentani, e altre 7 sono morte nei pressi della capitale. Tuttavia un bambino di cinque mesi è stato tratto in salvo dopo aver passato sei ore sommerso dai detriti.L’amministrazione provinciale di Papua ha dichiarato 2 settimane di emergenza per avere aiuti e assistenza dal governo centrale dell’Indonesia.

Papua è una provincia indonesiana, situata sull’isola della Nuova Guinea e gode dal 2002 di un’autonomia speciale dall’Indonesia. È abitata da circa 3 milioni di persone distribuite in 33 province. L’Indonesia non è di certo nuova alle inondazioni, soprattutto durante la stagione delle piogge che di solito comincia ad Ottobre e finisce in Aprile. In gennaio inondazioni, frane e fiumi di fango hanno ucciso 70 persone nell’isola di Sulawesi.