Interpellanza di Fabio Käppeli e conf.

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo, Il portale non prende posizione sul testo.

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Nel 2008 lo storico sciopero, accompagnato e sostenuto da una mobilitazione trasversale che ha letteralmente coinvolto “da Airolo a Chiasso” tutto il Cantone. Poi l’iniziativa popolare come mezzo di pressione che, sull’onda degli eventi, ha riscosso altrettanto successo.

11 anni dopo tante cose sono cambiate e più di un cittadino si chiede il senso di votare ancora su un’iniziativa che, in ultima analisi, prevede sia il Cantone Ticino ad espropriare e gestire le attuali Officine e che ha esaurito la sua pressione indiretta con il voto del legislativo cantonale e di quello comunale, i quali hanno avallato la costruzione di un nuovo stabilimento industriale delle FFS fuori città e lo sviluppo di un polo tecnologico affiliato al Parco svizzero dell’innovazione sul sedime attuale.

Negli scorsi giorni si è appreso dalla stampa che l’associazione “Giù le mani dalle officine” intenderebbe attingere addirittura a 120’000 franchi dei fondi a suo tempo stanziati a sostegno degli scioperanti e delle loro famiglie, per finanziare una campagna manifestamente ideologizzata dall’Mps con tanto, si apprende sempre dai media, di affissioni a tappeto, invii a tutti i fuochi del Cantone, siti internet, filmati di propaganda, gadget e quant’altro.

Il Sindaco medesimo, socio dell’Associazione, ha posto in assemblea la domanda – leggiamo sul giornale – se sia “giusto finanziare la campagna a favore dell’iniziativa “Giù le mani dalle officine” usando i soldi versati nel 2008 da enti pubblici e cittadini privati con lo scopo di aiutare gli operai dello stabilimento FFS impegnati nello sciopero”, proponendo – senza successo – di coinvolgere nella decisione i lavoratori delle Officine, destinatari a suo tempo di quei soldi.

La domanda ci pare più che legittima, ma – sulla base di quanto letto sul giornale e chiesto dal Sindaco – ne scaturiscono anche altre, che sottoponiamo al lodevole Municipio:

1. Quanti soldi sono stati stanziati nel 2008 dai Comuni che compongono il nuovo Comune di Bellinzona?

2. Quanto da altri Comuni del Cantone?

3. Quanto da altri e per quale importo complessivo?

4. Con quale scopo erano stati stanziati quei soldi?

5. Tra quegli scopi era forse contemplata anche la stampa di volantini o autocollanti ideologicamente politicizzati?

6. Per quale motivo i promotori dovrebbero aver paura di sottoporre la decisione agli operai delle Officine? Forse perché questi ultimi, stando alle cronache dell’autunno scorso, risultano essere “spaccati in due” già sulla stessa iniziativa popolare e, più in generale, vedono favorevolmente la costruzione di un nuovo stabilimento che – a chi non sarà già andato in pensione e contrariamente alle attività attualmente svolte nelle Officine di Bellinzona – garantirà un lavoro sicuro per i prossimi decenni?

7. Qual è la posizione del Municipio, oggi, con riguardo all’iniziativa “Giù le mani dalle officine” e in particolare come valuta la compatibilità giuridica e fattuale di quanto prevede l’iniziativa, rispetto al progetto di Castione già approvato a livello cantonale e comunale?

Fabio Käppeli (PLR)

Ivan Ambrosini (PPD), Lelia Guscio (Lega), Renato Züger (PS)