Il sondaggio Pisani 2 dà Paolo Beltraminelli vincente, ma bisogna ammettere che il suo principale avversario Raffaele De Rosa si sta battendo con vigore e larghezza di mezzi. La “disfida” in casa PPD è, nell’imminenza elettorale, l’elemento più interessante della campagna.

Ho interpellato (agli aperitivi, ma seriamente) due giornalisti molto esperti. Il primo non ha dubbi e confida nella validità del sondaggio Pisani. Per il secondo De Rosa conserva alcune chance di recupero.

Ora è tempo di leggere le risposte di Paolo Beltraminelli, consigliere di Stato, alle domande di Francesco De Maria. Sono le parole di un combattente e di un uomo sincero. Ma nelle mani di chi è il potere, alla fine? Solo nelle mani del cittadino.

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Francesco De Maria  Le prime tre domande sono obbligatorie, prima di passare ad altro. Quali errori sente di aver commesso nel caso Argo1? Quali invece le sue mosse più azzeccate? Chi le ha dato una mano?

On. Paolo Beltraminelli  Errori sono stati commessi da più parti e non solo nel mio dipartimento e sono stati da me ammessi subito senza nascondere nulla. Determinate procedure amministrative non sono state rispettate. Questo non può essere minimizzato e io mi guardo bene dal farlo. I fatti sono stati esaminati in modo approfondito: dalla magistratura, dall’amministrazione e dal Gran Consiglio. Ricordo che era una situazione particolare, nessuno ha voluto approfittarne e lo Stato non ha perso e soprattutto che non c’è stata nessuna corruzione! Ora è tempo di voltare pagina e guardare avanti, c’è molto lavoro da fare.

La mia mossa più felice? Quella di non essermi mai scoraggiato e aver continuato con tenacia a dirigere un dipartimento così impegnativo senza incertezze. Quando le cose vanno male, vi è il rischio di essere abbandonati. È una “legge” della politica e, vorrei dire, dell’umana società. Ma molti mi sono stati vicini e ho sentito la fiducia di chi ha sempre creduto in me, ciò che mi ha permesso di resistere e affrontare con la massima determinazione ed energia questa impegnativa campagna elettorale.

Qual è stato il suo momento più brutto, e come l’ha superato?

Il momento è più brutto è stato quello di non essere riuscito a convincere subito i miei cittadini che il problema era solo amministrativo e tutti possono sbagliare! Non avrei però mai immaginato di rimanere sulla graticola per così tanto tempo con troppi massmedia schierati contro di me. E non posso dimenticare la famosa puntata di “Falò” del 28 settembre 2017. Certo, ero in studio, ho potuto dire la mia, ma quella serata l’ho vissuta con grande sofferenza perché l’imputato per i telespettatori ero io e solo io! Ma la faccia l’ho messa anche in quell’occasione e ne sono fiero! Ho superato le difficoltà perché ero certo che i fatti mi avrebbero dato ragione ed ero in pace con la mia coscienza.

Quali insegnamenti ha tratto da questa spinosa vicenda?

Che in politica bisogna essere molto prudenti, fermo restando che non si può diffidare di tutti. Ma non solo. In politica bisogna anche combattere, recuperare il terreno perduto e la fiducia. Il primo passo fondamentale per me è stato questo: fare in modo che il giudizio complessivo sugli eventi divenisse equilibrato. Non assolutorio: equilibrato. Penso di esserci riuscito e il Rapporto della CPI – di gestazione lunga, minuziosa e sofferta – assume ai miei occhi un ruolo positivo.

Paolo Beltraminelli alla Clinica Sant’Anna

Ieri sera abbiamo visto il sondaggio Pisani. Ci dice in sostanza: il governo 2019-2023 sarà una fotocopia. C’è già chi mormora. “è illogico, l’elettore prima protesta e poi si contraddice”. Mi tracci un bilancio della Legislatura che si chiude; in particolare, formuli un giudizio sui conti dello Stato.

Io ho una lettura diversa. La maggioranza si sa è silenziosa. Il governo nel suo insieme ha lavorato bene e i risultati sono davvero incoraggianti. Abbiamo risanato tutti assieme i conti dello stato e i bisogni dei ticinesi sono coperti. Il bilancio del dipartimento è oggettivamente lusinghiero e lo attestano anche i dati oggettivi che paragonano l’attività dei vari Cantoni. Il Ticino spesso è citato ad esempio di una socialità attenta ai bisogni del cittadino senza sprecare risorse. Nella sanità addirittura è un Cantone più efficace di altri nel contenimento dei costi della salute e nella diversificazione dell’offerta. È però normale e anche giusto che vi siano voci critiche, spesso amplificate nei social o nei massmedia dove vengono evidenziati i malcontenti e i disagi della popolazione. Sono testimonianze utili e necessarie per un politico, non bisogna mai abbassare la guardia.

Le faccio una domanda provocatoria (mi piacciono). Tutti gridano “dobbiamo ridurre i premi di cassa malati”, ben sapendo che saliranno. Non è un teatrino?

No, se si riesce a superare un generico auspicio mediante delle misure concrete evitando spese inutili. Bisogna però essere realisti. Abbiamo una sanità di alto livello, molto ben organizzata e tecnologicamente all’avanguardia, ma il sistema ha un costo salatissimo. Si pensi ai nuovi strumenti diagnostici, ai nuovi farmaci antitumorali, alle esigenze qualitative sempre più alte ma soprattutto all’invecchiamento della popolazione. . Il PPD presta un’attenzione particolare al problema e ha lanciato un’iniziativa popolare. Non potrà fare miracoli ma è certamente valida perché se non si agisce sui costi qualsiasi altra misura sarà palliativa.

Il suo più agguerrito avversario è Raffaele De Rosa. Il sondaggio lo dà perdente ma non possiamo non parlare di lui. Come descriverebbe le sue caratteristiche psicologiche e politiche? Chi sono i suoi sostenitori?

La lista popolare democratica per il Consiglio di Stato è davvero valida. Raffaele sembra dai sondaggi davanti rispetto agli altri tre candidati in lista, ma i dati sono da prendere con prudenza e i giochi sono ancora molto aperti. Mi sto impegnando al massimo e fino all’ultimo per poter mantenere il seggio. De Rosa è parlamentare esperto, in carica da ben quattro legislature. Corre veramente per vincere ed è ben organizzato. Mentre io sono un rappresentante delle zone urbane lui proviene dalle delle valli dove il PPD è sempre stato ben radicato e forte. In quelle zone De Rosa è molto forte ed in questa campagna mi ha lanciato la sfida anche a Lugano, la mia città. È un avversario di tutto rispetto.

Io penso che lei sarà riconfermato e potrà continuare la sua opera di consigliere di Stato. Ma il problema del PPD in calo resta, ed è serio. Come affrontarlo? Rilanciare il partito, certo, ma come?

La prima scadenza, vicinissima, è il 7 aprile. Lì bisogna “salvare la baracca” ma il sondaggio Pisani dice che non perderemo il seggio. Era l’obiettivo principale. Attenzione però, c’è anche il Gran Consiglio!

Credo ancora fermamente nella capacità del PPD di vincere perché ha tre caratteristiche oggi vincenti, è per un’economia liberale ma con responsabilità sociale. Oggi non si più avere un’economia sana senza responsabilità sociale e sono  molto soddisfatto che la riforma sociale in favore delle famiglie, da me fortemente voluta, è finanziata dalle imprese! Inoltre il PPD anche per l’ispirazione cristiana del rispetto del Creato, ha inventato il dipartimento dell’ambiente negli anni ’70 del secolo scorso e mantiene una grande attenzione all’ambiente. Dobbiamo però comunicare meglio queste nostre posizioni con fiducia e senza paura perché la gente in politica ha bisogno di punti di riferimento e noi possiamo tornare ad esserlo, anche perché ci sono ottimi politici popolari democratici ad ogni livello comunale. cantonale e federale.

Guardiamo avanti, perché indietro abbiamo guardato abbastanza. Lei, se confermato alla testa del DSS, designerà le sue priorità. Esattamente quali?

Sicuramente la pianificazione ospedaliera, che dev’essere rivista. Poi c’è il braccio di ferro sul Cardiocentro, vertenza che dovremo risolvere al più presto per il bene della sanità ticinese. Ma su tutto sarà la sfida demografica ad occuparmi e a preoccuparmi di più. Siamo il Cantone con il maggior numero di anziani e il minor numero di giovani della Svizzera… c’è da fare!

Gestisco il Dipartimento, di tutti e per tutti, il più oneroso e con la maggior spesa, 1500 milioni l’anno, , una sfida difficile ma straordinariamente appassionante.

La politica è una brutta bestia (dico io). Le ha causato parecchi dispiaceri, ansie e notti insonni (immagino). Perché continua ad amarla?

Perché è la mia passione. Mi ha chiesto molto e mi ha anche ferito, ma mi ha dato anche tanto. Spero di poter continuare ad essere al servizio dei ticinesi e domando fiducia. io sono pronto.

Esclusiva di Ticinolive