Accompagnato dalla moglie, il presidente “a vita” della Cina, Xi Jinping, è arrivato venerdì in Italia per fare visita al palazzo presidenziale di Roma, scortato dai corazzieri a cavallo che solitamente vengono riservati ai reali.

Una visita di tre giorni nei quali l’Italia ha spianato la strada alla superpotenza economica cinese che ha promesso miliardi di investimenti e accordi commerciali in cambio dell’adesione ufficiale alla grande via della seta, un’iniziativa strategica per sostenere in maniera massiccia i collegamenti commerciali con i paesi dell’Eurasia dove vivono oltre 5 miliardi di persone.

Mentre il presidente cinese era a Roma, i due maggiori leader europei, quello francese e tedesco, si sono riuniti a Bruxelles con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker nella speranza di rafforzare le difese del continente europeo contro quella che viene considerata una incursione economica della Cina in un paese come l’Italia che gravata dal debito è tentata dalle promesse degli investimenti.  “La Cina gioca sulle nostre divisioni”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron.

Questo non ha fatto altro che mettere in evidenza le divisioni interne e le tensioni in Europa, che si trova ad affrontare una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. La commissione europea ha definito la Cina un forte concorrente economico in settori industriali attualmente critici nell’eurozona, lamentandosi che gli Stati Uniti non fanno abbastanza per compensare quello che la Cina può offrire.

L’amministrazione Trump, non è riuscita nemmeno a discutere contro questo accordo, fallendo nel tentativo di fermarlo ed esprimendo la preoccupazione riguardo al fatto che l’espansione economica della Cina potrebbe essere un precursore delle sue ambizioni militari e politiche.

Ma l’Italia potrebbe essere l’ultimo partner economico per la Cina conquistato in zona Europa, e risulta molto significativo. Un segnale di come la Cina in ascesa stia rimodellando l’ordine economico e politico mondiale. Junker ha osservato che l’Europa non vuole trovarsi a dover scegliere tra Stati Uniti e Cina. Anche se è diventato davvero difficile per gli alleati europei coordinare le politiche con l’amministrazione Trump.Domani, per sottolineare l’unità europea, Macron ha invitato la cancelliera tedesca Angela Merkel e Jean-Claude Junker ad unirsi a lui nella visita del presidente cinese durante la tappa francese del suo tour europeo.

Xi Jinping ha ringraziato l’Italia per la sua profonda amicizia, parlando dell’importanza di rivitalizzare l’antica via della seta che rafforza i legami e sviluppa una serie di progetti concreti, assicurando che desidera uno scambio commerciale ed un flusso di investimenti che vada in entrambi le direzioni.

Lo stesso presidente italiano, Sergio Mattarella, ha affermato che “l’antica via della seta era uno strumento di conoscenza tra le persone che condividevano le reciproche scoperte. Il nuovo deve essere senz’altro una strada a doppio senso”.

Circa una dozzina di aziende italiane hanno firmato oggi importanti accordi separati con aziende cinesi, e il primo ministro italiano, Giuseppe Conte, ha firmato con Xi Jinping un memorandum d’intesa che prevede investimenti nei porti italiani attraverso i quali le merci cinesi verranno importate in Europa. Alcuni beni saranno anche fabbricati in Italia per soddisfare gli standard europei e trasportati su rotaia in altri paesi dell’Unione europea. Roma in cambio, oltre agli investimenti finanziari vede l’apertura dei mercati cinesi per i prodotti italiani.

Alcuni critici del governo italiano non trovano delle garanzie rassicuranti in questo accordo. La firma italiana provoca un problema internazionale che riguarda soprattutto il G7. Alla prossima riunione, la Cina potrà dire di avere un pezzettino del gruppo delle sette maggiori economie nel mondo.