Il terrorista Battisti, arrestato in Bolivia poco tempo addietro e in modo decisamente eclatante a Santa Cruz, dopo quasi 40 anni di Latitanza, ha ammesso, interrogato dalla procura di Milano e dal PM Alberto Nobili, di essere responsabile di 4 omicidi: quelli per cui è stato condannato.

Condannato in via definitiva per i 4 omicidi, due dei quali commessi materialmente (quelli del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978 e quello del gioiellerie Pierluigi Torreggiani) , altri due in concorso (quello del commerciante Lino Sabbadin dell’MSI, a Milano e quello dell’agente della Digos Andrea Campagna, a Milano), Battisti, che ora si trova in carcere, avrebbe, con la sua ammissione, secondo il procuratore di Milano Francesco Greco, fatto chiarezza sui PAC (proletari armati del comunismo), ammettendone la corresponsabilità.

Colpevole, dunque, degli anni di piombo del ’78, Battisti, che si era sempre dichiarato innocente, ammette, con sfacciata quanto apparente responsabilità assunta, la propria colpevolezza: “era una guerra” dice “e ora chiedo scusa alle famiglie delle vittime.”

Davanti al proprio avvocato Davide Steccanella, ammette gli addebiti e dichiara di aver partecipato, in prima persona o commissionando, ai quattro terribili omicidi che segnarono un’epoca.