2016

Ticinolive non è famoso per la sua puntualità. Benché non abbia praticamente nulla da fare, ha troppi impegni e non ha trovato il tempo, sinora, di riferire sull’interessante incontro di 9 giorni fa all’USI. Proviamo a rimediare in data odierna e, per incominciare, pubblichiamo alcune immagini.

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Bell’evento all’Università martedì 26 marzo per illustrare il concetto di “liberalconservatorismo” e per parlare del libro di Sergio Morisoli avente lo stesso titolo.

Tettamanti maître-à-penser, Morisoli e Pamini Area Liberale/UDC (e in campagna), Tuor fidatissimo collaboratore di lunga data dell’Avvocato. Moderatore Antonini, che il famoso Terrario del Mattino della domenica chiamava “vipera rossa” o qualcosa del genere; tranquillo, discreto e gentile con tutti.

Discussione assai lunga (due ore filate) e ricca di spunti, al punto che è quasi impossibile farne un riassunto praticabile. La mia impressione generale: si è parlato di un mondo in crisi, meglio, di un mondo occidentale in crisi, dove l’uomo “morisoliano” e “tettamantiano” è numericamente sottorappresentato e non ha per nulla un aspetto vincente.

Liberale negli affari, conservatore nei valori. Tito Tettamanti traduce dal tedesco e così definisce il Liberalconservatore.

Per prima cosa bisogna sapere con precisione di che si parla. Lo chiedo a Morisoli? Sì, tra poco. Per prima cosa lo chiedo a Wikipedia.

“Il conservatorismo liberale è una variante del conservatorismo che incorpora posizioni liberali in campo economico ed etico-sociale. Capisaldi del pensiero liberalconservatore sono la difesa della proprietà privata e del libero mercato, nonché l’enfasi sull’importanza della religione e dei valori della morale tradizionale.”





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