Noi pensavamo che l’essenza dei Verdi del Ticino fossero… le trecce di Greta-che-marina-la-scuola-per-il-clima, ma la realtà sembra essere diversa. Dai tempi non remoti del Sabaudo (che alla fine se l’è cavata meglio di tutti) ne è passata d’acqua sotto i ponti. Oggi i Verdi vengono interpellati dalla sinistra radicale con la proposta di una lista “di opposizione” per il Nazionale..

Chi sono questi nuovi ecologisti che per il governo hanno votato Bertoli, in compagnia di 3 PLR? Di fuori hanno il colore di Greta Thunberg, il colore dei prati e degli alberi. Si sentiranno attratti dall’MPS ?

I drammi del 7 aprile sono ormai consumati ed è tempo di pensare a Berna. Sarà un’elezione interessante e combattuta (e non dimentichiamo la Camera alta).

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Alle segreterie politiche di
Verdi del Ticino
Partito Operaio e Popolare, Partito Comunista

Carissimi,e

i risultati delle recenti elezioni cantonali ci sembrano abbastanza chiari: perdono le forze di governo (o che con il governo sono identificate), vincono le forze di opposizione. Ci riferiamo (facendo riferimento ai dati del Gran Consiglio che ci sembrano meglio fotografano i rapporti di forza elettorali) non solo al risultato della lista MPS-POP- Indipendenti e quella del PC-Indipendenti che hanno concretizzato questa tendenza con un raddoppio complessivo delle schede passate dalle 1’863 del 2015 alle 3’596 di oggi; ma anche a quella dei Verdi che, pur mantenendo gli stessi seggi di quattro anni fa, ha segnato un significativo aumento di 678 schede (circa il 10% in più di quelle del 2015). Questo semplice richiamo per ribadire come le liste delle forze di opposizione abbiano segnato una chiara progressione (e, unitamente alle forze di opposizione di destra UDC) sono le uniche che non segnano perdite di schede.

Noi pensiamo che questa prospettiva non vada abbandonata; pensiamo che andrebbe rafforzata, offrendola come alternativa (nelle istituzioni ma anche nel paese) a tutti quei cittadini e quelle cittadine che pensano che “sono tutti gli stessi”, confusi dai messaggi contraddittori che sempre più spesso ricevono (magari da partiti che lunedì si esprimono a nome del governo e il martedì a nome dell’opposizione).

Partendo da questa constatazione pensiamo che in Ticino vi sia oggi uno spazio per costruire un’alleanza per un’opposizione radicale alle politiche del governo cantonale e di quello federale. Un’alleanza che, già nelle prossime settimane, sarà confrontata con scadenze concrete quali, ad esempio, la campagna per il voto sull’iniziativa “Giù le mani dall’Officina” o, ancora, quella a livello federale sulla RFFA, pure in votazione il prossimo 19 maggio. Su questi temi fondamentali le nostre forze politiche sono schierate in modo compatto a sostegno dell’iniziativa e in opposizione al “controprogetto indiretto” votato dal Gran Consiglio e dal Municipio di Bellinzona con lo stanziamento dei 120 milioni per il progetto Castione; così come siamo stati attivi e uniti nella raccolta delle firme a sostegno del referendum contro la RFFA.

Al di là di queste scadenze vi sarà poi anche quella relativa alle prossime elezioni federali. I risultati delle cantonali mostrano la possibilità reale, dati alla mano, di una campagna che possa, proprio partendo dalla prospettiva di un’opposizione alle politiche condotte dal governo federale (e sostenute dai partiti che vi fanno parte), ottenere risultati concreti e positivi, addirittura la possibilità di conquistare un seggio. È possibile ipotizzare questo scenario sia sulla base dei risultati richiamati sopra, laddove vediamo che complessivamente le nostre forze politiche arrivano al 10,25% dei voti espressi; a questi vanno aggiunti gli eccellenti risultati personali che diversi candidati delle nostre liste hanno ottenuto. In poche parole, sulla base di una campagna attiva, radicale e di opposizione alla politica economica, sociale e ambientale del governo federale sarebbe possibile, ne siamo convinti, ottenere un risultato positivo.

Da parte nostra, in questa chiara prospettiva di una lista di opposizione, delle forze non governative, siamo pronti a discutere con tutte le forze disponibili. Vi proponiamo quindi un primo incontro, di carattere esplorativo.

In attesa di una vostra risposta, vi salutiamo cordialmente.

Per il coordinamento dell’MPS Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini