di Cristina T. Chiochia

Si è aperto questo week end “FOTOGRAFIA EUROPEA 2019 – XIV edizione: LEGAMI. Intimità, relazioni, nuovi mondi” nella bella città italiana di Reggio Emilia e che proseguirà sino al 9 giugno 2019 con oltre 18.000 visitatori nelle varie sedi espositive con ben 5.000 biglietti venduti.

E basta sfogliare il bel catalogo edito da Fondazione Palazzo Magnani (selezione “gli Ori”), per rendersi conto che questa quattordicesima edizione va oltre i lavori dei fotografi presentati ed ospitati nella rassegna nelle varie location sparse per la città. Attraverso proposte in crossover con l’arte fotografica, che spaziano dalla performance a vero e proprio evento nell’evento, quest’anno il festival, reclama un posto di tutto rispetto anche nella sua dimensione “social” con il talk con Oliviero Toscani alla lectio magistralis di Mogol o all’incontro con la cantante Iva Zanicchi.  Un trionfo fatto da tanti attori attenti e curiosi, da Fondazione Palazzo Magnani al Comune di Reggio Emilia al ruolo strategico della Regione Emilia Romagna.

E cosi, “LEGAMI. Intimità, relazioni, nuovi mondi ” diventa molto di più del tema scelto quest’anno, ma un modo di essere di una intera comunità che apre i suoi spazi più belli ed appunto “social” (come il ritrovato e bellissimo sito dei Chiostri di San Pietro), dal suggestivo Palazzo Magnani al  Palazzo da Mosto e la Sinagoga ed i Sotterranei del Teatro Valli.

Ma è la presenza di Larry Fink, inimitabile fotografo americano, ad illuminare  il festival con un progetto realizzato specificatamente per questo evento con foto tutte in bianco e nero. Una bella emozione che parte dallo scalone sulla destra, quasi come si fosse rubato il colore ecco le fotografie, ecco che la vita, mai banale, con tutte le sue emozioni, irrompe senza bisogno di nient’altro che la luce ed i chiaroscuri. Da segnalare anche a Palazzo Magnani le fotografie “vogue” di Horst P Horst che, essendo uno dei più talentuosi fotografi di moda, ha reso immortali donne bellissime in pose glamour intramontabili. Un Viaggio a-temporale tutto a sè, invece, quello di Kenta Cobayashi e Motoyuki Daifu, che fanno esplodere la contemporaneità del colore e dei paesaggi in continua trasformazione dei giorni nostri. Concludendo, tra i tanti nomi noti e meno noti presenti al Festival, da segnalare il percorso emozionale delle fotografie di Giovanni Chiaromonte; poichè, in esse la sintesi del Festival della fotografia europea di Reggio Emilia più attuale: paesaggi, panorami ed abitanti (in questo caso di Gerusalemme e della Terra Santa) frutto di un lungo viaggio, fatto di tante emozioni, alla scoperta di nuovi mondi, fuori e dentro di se’. Perchè si è sempre in viaggio verso nuovi mondi e spesso proprio la fotografia riesce a renderli più vicini.

La fotografia europea in mostra a Reggio Emilia come vero e proprio atto d’amore per le relazioni umane mondiali.Da visitare, perchè no, anche in favore di una gita gastronomica pasquale nella “food valley” italiana.