PENSIERO DEL GIORNO

Izabella Nilsson Jarvandi e Greta Thunberg sono due facce della stessa medaglia in un dibattito dove non c’è un vero confronto. La cosa che sarebbe divertente se non fosse tragica è che per un verso si predica di affidarsi ai competenti e per un altro verso si dà importanza a persone che non possono essere competenti in quanto bambini. Stolte non sono tanto le due ragazzine in sé, ma le persone che le seguono”.

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Tra Izabella e Greta noi non esiteremmo. Ma Fusaro, implacabile, le boccia entrambe.

Ciò che stupisce è la frenesia della sinistra per Greta Thunberg, come se fosse una specie di Giovanna d’Arco pronta a sfidare il potere. Ciò è ridicolo, naturalmente. Greta non è che una rotella della smisurata macchina “globalizzante” che, instaurando il Pensiero Unico, vuole rimodellare il mondo.

Post scriptum. L’ormai celebre “cappellino di Greta” si ritrova anche in Fusaro: “La piccola Greta, ogni qual volta si trovi davanti a un interlocutore che pone domande sgradite, si toglie il cappello e arriva l’addetto stampa a portarla via.”