immagine Wiki commons, Markus Bernet

Sono una libera cittadina svizzera, educata sin da bambina al duro lavoro ed al rispetto delle regole di civile convivenza che contraddistinguono il nostro Paese. Sono moglie, madre di famiglia e piccola imprenditrice nel campo della ristorazione. Ho due bravi figli adolescenti, per i quali auspico un futuro di libertà, di benessere, lavoro, pace e stabilità politica. Anche per loro, ho deciso di invitarvi a votare NO, il 19 maggio, alla legge dell’Unione Europea che, con la scusa della lotta al terrorismo, vuole, in realtà, disarmare i cittadini svizzeri onesti e rispettosi delle leggi, cioè me e tutti voi.

Fin dalla fondazione nel 1291, gli Svizzeri hanno sempre detenuto armi militari nelle loro case ed è anche grazie a ciò che hanno goduto, e godono tutt’ora, di diritti popolari e di libertà sconosciuti altrove. Le armi nelle mani del Popolo, infatti, hanno impedito l’arrivo, dall’interno e dall’esterno, di monarchi, tiranni e dittatori. Questo è un dato di fatto, che nessuno può onestamente contestare, ma che in molti vogliono farci dimenticare, insieme alle nostre altre radici, per impedirci di rimanere artefici del nostro futuro. Già ora la Svizzera ha un controllo rigoroso sulle proprie armi. I cittadini onesti e rispettosi si fidano dello Stato e sono contraccambiati, potendo detenere a casa le armi d’ordinanza e le loro copie civili, usate dall’80% dei tiratori sportivi. Pur avendo un numero oggettivamente molto alto di armi da fuoco nelle nostre case, il nostro tasso di criminalità e di omicidi è tra i più bassi del mondo. Ciò conferma che le armi del Popolo non costituiscono affatto un pericolo per la sicurezza pubblica.

L’Unione Europea, che di democratico ha ormai perso quasi ogni attributo, sta traballando sempre più sotto il peso dei disastri che ha combinato e le sofferenze che ha causato a milioni e milioni di europei, con le sue dissennate politiche economiche e con la progressiva distruzione delle sovranità nazionali e dei diritti popolari. Resta unita non per desiderio dei popoli europei, ma per il volere degli oligarchi di Bruxelles, a loro volta asserviti alle grandi lobby finanziarie, cioè ai nuovi regnanti che governano al posto dei parlamenti nazionali legittimamente eletti. La Grecia è stata distrutta, sia dal punto di vista economico che sociale. In Francia si contano nove milioni di poveri e in Italia sette, di cui due costretti a vivere per strada. Anche altrove gli operai, i contadini e gli impiegati faticano sempre più ad arrivare a fine mese. La classe media è stata quasi cancellata. Continui sacrifici e imposizioni vengono costantemente richiesti a chi è già stato depredato, leggi e burocrazia soffocano la piccola e media imprenditoria e favoriscono le multinazionali e le grandi lobby finanziarie. Il malcontento della gente comune aumenta in modo esponenziale, le proteste e le manifestazioni di piazza pure. I popoli di nazioni un tempo prospere si mobilitano contro partiti tradizionali e governi ormai privi di credibilità, scendendo nelle piazze e votando per partiti e movimenti che vengono prontamente tacciati di populismo dai media asserviti ai nuovi regnanti. Questi ultimi cominciano ad avere paura e, come fece Hitler nel 1935 con il popolo tedesco, hanno deciso di disarmare gli onesti cittadini. Popolo disarmato uguale popolo inerme, facile da opprimere! È esattamente questa la ragione che sta dietro alla direttiva disarmista della UE, altro che lotta al terrorismo. Anche un bambino capisce che non è ritirando le armi alle persone per bene che si impedisce a terroristi e criminali di armarsi. A maggior ragione quando, in Europa, circolano, a milioni, armi militari di ogni tipo sottratte dagli arsenali dei paesi dell’Est dalla malavita organizzata e dalle organizzazioni terroristiche, dopo la caduta del Comunismo.

Tutti gli attentati terroristici perpetrati in Europa, che hanno causato centinaia di morti e di feriti, sono stati perpetrati con veicoli, autocarri, furgoni e auto contro la folla, gole tagliate e armi reperite sul mercato nero.

Qualora, per imposizione straniera, il governo svizzero non dovesse più fidarsi di noi e ci considerasse tutti potenziali criminali e terroristi, sarebbe l’inizio della fine del nostro straordinario modello di società libera e democratica. Sarebbe uno sconvolgimento epocale del rapporto tra cittadino svizzero e stato, che vedrebbe il Sovrano sottomettersi a chi dovrebbe servirlo. Sarebbe, infine, una definitiva rinuncia alla sovranità nazionale, senza la quale, parlare di democrazia, diventerebbe ridicolo.

Per tutte queste ragioni e per amore di quello che siamo stati sino ad oggi, dei nostri figli e di noi stessi, vi invito a votare NO al disarmo del nostro Popolo. In questo modo, voteremo soprattutto NO alla distruzione dei diritti popolari e delle libertà democratiche che abbiamo impiegato secoli ad ottenere. Vi ringrazio di cuore, come libera cittadina, lavoratrice e madre di famiglia. Che il Signore ci aiuti e ci illumini.

Alfreda Caprara, libera cittadina svizzera