Una mozione di sfiducia contro il cancelliere federale Sebastian Kurz, presentata dal partito socialista SPÖ, è stata approvata con 103 voti a favore su 183 seggi del parlamento austriaco, aprendo la strada a nuove elezioni. Socialdemocratici e i populisti di estrema destra (il partito FPÖ che lo sosteneva fino a pochi giorni fa nella controversa coalizione con il partito conservatore cristiano democratico) hanno votato entrambi a favore per rovesciare il governo.

Il 32enne Kurz, uno dei leader più giovani al mondo, è stato spodestato a distanza di solo un anno e mezzo dall’assunzione della carica di cancelliere con la prima mozione di sfiducia riuscita nella storia moderna dell’Austria. Questo malgrado abbia trionfato alle elezioni europee con il miglior risultato di sempre dal 1995, anno di adesione dell’Austria all’Unione europea, facendo salire il partito popolare cristiano democratico ÖVP al 34.6%. Un guadagno di quasi 8 punti percentuali rispetto al 2014 che ha generato un distacco di quasi undici punti percentuali dal secondo partito, quello dei socialdemocratici.

La crisi politica si apre a dieci giorni di distanza dalla diffusione da parte della rivista tedesca Der Spiegel e dal quotidiano Süddeutsche Zeitung, di un filmato girato in segreto prima delle elezioni politiche austriache del 2017. Nel video, il vice cancelliere e leader del partito di estrema destra FPÖ Heinz-Christian Strache viene ripreso durante un incontro sull’isola di Ibiza a scambiare lucrosi contratti pubblici per farsi finanziare la campagna elettorale da una donna che riteneva essere la nipote di un ricco oligarca russo. Lo scandalo di corruzione ha costretto il vice cancelliere a rassegnare le dimissioni, seguito dai suoi colleghi di partito, che facevano parte del governo in qualità di ministri.

Per il cancelliere austriaco non è stato sufficiente affrontare la più grande crisi della coalizione di governo austriaca e garantire la transizione del governo fino a nuove elezioni, sostituendo i ministri uscenti con degli esperti tecnici di alto profilo svincolati dai legami politici. Per quanto Kurz non fosse in alcun modo implicato nello scandalo, l’opposizione in parlamento, che ha sempre avuto l’obiettivo di liberarsi di Kurz, ha avuto l’occasione giusta sollevando domande di giudizio in merito alla sua alleanza con l’estrema destra e forti critiche per non aver cercato, dopo lo scandalo di corruzione, una soluzione trasversale alla crisi politica prima della nomina dei ministri tecnici. Senza il partito di estrema destra, il partito popolare non ha la maggioranza nel parlamento austriaco.

Ora il presidente Alexander Van der Bellen deve nominare un nuovo governo provvisorio fino a quando non si terranno le elezioni anticipate a settembre. “Farò in modo che il nuovo cancelliere sia qualcuno che gode di un’ampia fiducia all’interno del parlamento, per evitare una situazione come quella attuale. Spero di completare questo compito entro la fine di questa settimana o al massimo all’inizio della prossima”, ha detto il presidente austriaco.

Una brutta caduta per il cancelliere meno duraturo nella storia del dopoguerra ma, visti i risultati delle elezioni europee, Kurz potrebbe ancora tornare. L’ÖVP è il partito più forte dell’Austria con ampio margine e se dovesse continuare a concentrarsi alla guida del partito nelle prossime elezioni generali, avrebbe la possibilità di diventare nuovamente cancelliere, e questa volta forse con maggiore successo.