Negare la rilevanza dei partiti sarebbe sciocco.
Il PPD vuole Lombardi. Il PLR vuole Merlini. L’UDC vuole Chiesa. La Lega vuole Ghiggia (non ufficializzato). Il PS vuole Carobbio. I Verdi (rossi) vogliono Gysin (Righini no).
Fare astrazione da questo semplice fatto sarebbe irrealistico. Infatti, io sono disposto a tenerlo ben presente.
Accanto alle (legittime) esigenze dei partiti io propongo però che venga messa in evidenza assoluta la Questione fondamentale, che concerne la sovranità del nostro Paese e la salvezza delle sue istituzioni. La Questione fondamentale dovrebbe separare i campi e ritagliare i partiti.
A ognuna delle due squadre servono capi autorevoli e riconosciuti. Se una squadra non li ha, se li deve procurare al più presto, pena la sconfitta e il disastro. Immagino di essere stato chiaro.
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Secondo me il gesto platealmente ricattatorio compiuto nei giorni scorsi dall’Unione Europea apporterà un vantaggio ai difensori della cittadella assediata. Meglio: uno svantaggio ai loro avversari. Infatti, che cosa resterà a costoro da dire al popolo, se non: “Cercate la vostra salvezza cedendo al ricatto?”
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La politica è bizzarra, la comunicazione stupefacente. L’altro giorno il quotidiano socialista titolava senza vergogna: “Un accordo non vitale”. Se la situazione non fosse maledettamente seria, sarebbe il caso di concedersi una risata liberatoria.