Roberto Formigoni si era costituito il 22 febbraio di quest’anno in seguito alla condanna definitiva emessa dalla Corte Suprema di Cassazione per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla clinica Fondazione Salvatore Maugeri. L’ex governatore è stato condannato in via definitiva a 5 anni e 10 mesi di prigione per aver ottenuto tangenti in cambio di una serie di concessioni fatte alla Fondazione Maugeri di Pavia, specializzata in terapie riabilitative, e all’ospedale San Raffaele di Milano.

Secondo i giudici, in cambio di delibere approvate dalla Regione per favorire i due enti, Formigoni ha ricevuto soldi in contanti, vacanze gratis, l’uso di tre yacht e una villa in Sardegna. La Fondazione Maugeri avrebbe ricevuto per diversi anni rimborsi superiori a quelli spettanti. Una parte di questi rimborsi sono stati girati a Formigoni come ricompensa per i finanziamenti ricevuti. Si parla di una cifra intorno ai 60 milioni di euro quella sottratta alla sanità pubblica italiana.

I legali di Formigoni avevano chiesto più volte senza successo di far scontare la condanna ai domiciliari e non in carcere, sostenendo anche la non retroattività della nuova legge denominata “Spazzacorrotti” che ha inserito il reato di corruzione tra quelli per cui non possono essere chieste misure alternative al carcere.

Ma qualche giorno fa, dopo aver trascorso cinque mesi in carcere, il 72enne Formigoni, accompagnato dai suoi legali Mario Brusa e Luigi Stortoni, si è presentato davanti al Tribunale di sorveglianza di Milano cambiando atteggiamento per ottenere benefici penitenziari. Ha accettato la condanna e ha chiesto di essere autorizzato a fare volontariato presso un convento di suore per il resto della pena. “Mi conformo alla sentenza di condanna e comprendo il disvalore dei miei comportamenti”, ha detto l’ex governatore che in carcere ha avuto tutto il tempo per riflettere sui fatti di corruzione che lo hanno portato a processo.

Con il consenso del sostituto Procuratore generale di Milano, Nicola Balice, che ha constatato da parte dell’ex governatore il riconoscimento degli errori, il Tribunale di sorveglianza ha accolto la richiesta della misura alternativa. La pena verrà scontata ai domiciliari presso una casa di un medico amico che si è offerto di ospitarlo e di fornirgli aiuto economico.

È stato anche valorizzato il basso profilo di Formigoni tenuto in carcere. Non vi è alcuna ipotesi di pericolo di fuga. Inoltre non ci sarebbero elementi utili aggiuntivi per aprire nuove indagini nella vicenda, tutti gli aspetti infatti sono stati chiariti nel corso dei processi.