Mancano ormai poche ore all’apertura della 72esima edizione del Locarno Film Festival che quest’anno sarà per la prima volta diretto da Lili Hinstin che ha sostituito a Carlo Chatrian. L’evento cinematografico più importante in Svizzera si terrà dal 7 al 17 agosto e come sempre presenterà una ricca selezione di lungo e cortometraggi di indubbio spessore artistico.

L’edizione si preannuncia coinvolgente sia per i cinefili che per il grande pubblico. Tra i nomi più noti spicca quello di Quentin Tarantino. Il suo nuovo film “C’era una volta a… Hollywood”, presentato per la prima volta al Festival di Cannes e non ancora uscito nelle sale, sarà proiettato in Piazza Grande il 10 agosto. Sempre da Cannes arriva anche il vincitore della Palma d’Oro, il film coreano Parasite che potrà essere visionato l’11 agosto alle 19. L’indiscussa star invece è l’attrice da duplice premio Oscar Hilary Swank che il 10 agosto dalle 10.30 sarà presente solo Spazio cinema per una conferenza.

In apertura della kermesse invece troviamo “Magari”, opera prima della regista italiano Ginevra Elkann che racconterà la storia di tre fratelli all’inizio degli anni 90. Oltre a lei tuttavia sono tante le donne presenti quest’anno al Festival, anche in Piazza Grande dove sarà proiettato “Notre Dame” di Valerie Donzelli, e “Instinct” di Halina Reijn.

La grande novità tecnologica di quest’anno invece è la realtà virtuale. Il VR si è infatti ritagliato uno spazio al Festival. Il progetto “Gender bender” presenterà sette lavori a tema gender in realtà virtuale. Per assistere alla proiezione sarà necessario prenotare online o alla casa del Cinema Rialto. Oltre a questo, due film in competizione saranno proprio in VR.

Quella di quest’anno promette di essere una selezione “fuori norma”. In un’intervista rilasciata da Lili Hinstin a la Regione, la direttrice ha dichiarato: “Quello che mi interessa è che i film che compongono la selezione ufficiale 2019 – nelle sei sezioni del festival, cinque competitive e una non competitiva, il Fuori concorso – riescano a disegnare un panorama del contemporaneo a livello cinematografico”.

In quanto ai criteri di selezione Hinstin ha dichiarato: “In ogni film che presentiamo ci deve essere qualcuno, perché un film è un incontro con una persona. È la cosa più bella e più importante della cultura: incontrare qualcun altro, magari appartenente a un’altra cultura o che parla un’altra lingua, ed entrare in contatto con lui a livello emozionale o intellettuale”. Fondamentale anche il messaggio che il film trasmette: “Le visioni del mondo non possono essere in contraddizione con certi valori che abbiamo. Ad esempio non vorremmo fare vedere un film misogino, perché siamo coscienti dell’impatto di un film, di quello che trasmette al pubblico. È una questione etica, di valori”.

Come sempre i 10 giorni del Locarno Film Festival si preannunciano come un’occasione imperdibile di arricchirsi, su molteplici livelli. Allargare i propri orizzonti, visitare attraverso il lavoro di un regista paesi sconosciuti, culture differenti ma anche fare un tuffo nella realtà conosciuta di tutti i giorni e vederla attraverso occhi nuovi.