Non dovrà affrontare le sue vittime in tribunale Jeffrey Epstein, il 66enne finanziere accusato di traffico sessuale. Trovato morto in un apparente suicidio alle 6.30 del mattino del 10 agosto scorso presso la prigione Metropolitan Correctional Center di New York, Epstein era trattenuto mentre era in attesa del processo federale. Sembra che le guardie, sospese dalla loro attività, si siano addormentate durante la notte.

Il procuratore generale William Barr, ha affermato che sono state scoperte gravi irregolarità nella prigione che ha ospitato altri detenuti di alto profilo come il messicano El Chapo e il truffatore Bernie Madoff. Ha promesso comunque la continuazione delle indagini per assicurare alla giustizia qualsiasi altro possibile cospiratore.

Epstein era accusato di gestire una vasta rete di ragazze minorenni che pagava per esibirsi in atti sessuali nelle sue dimore di Manhattan e in Florida, ed era noto per aver corteggiato famosi amici come il presidente Donald Trump, l’ex presidente Bill Clinton e il principe inglese Andrew. La polizia lo aveva arrestato durante il mese di luglio dopo un atterraggio nel New Jersey del suo jet privato.

Molte sono le personalità politiche sospettate di essere state al corrente dei presunti crimini di Epstein e che potrebbero averlo voluto morto. Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha affermato che è troppo conveniente che Epstein non possa più incriminare gli altri. “Molti di noi vogliono sapere che cosa sapeva”, ha detto ai giornalisti.

La notizia del suo decesso arriva il giorno dopo il sequestro di alcuni documenti contenente rivelazioni di una delle sue presunte vittime in una causa civile intentata contro Ghislaine Maxwell, erede e amante di lunga data di Epstein, presunta complice del suo giro di abusi sessuali. Documenti che testimoniano che Epstein era al centro di una rete internazionale di traffico del sesso e che forniva  giovani ragazze a uomini potenti tra cui l’ex governatore del New Messico Bill Richardson, l’ex senatore del Maine George Mitchell, il gestore degli hedge fund Glenn Dubin, lo scienziato Marvin Minsky, l’avvocato Alan Dershowitz e il principe Andrew. Il Sunday Times ha riportato, a tal proposito, quanto emerso in un video che mostra il figlio della regina Elisabetta II nella dimora di Manhattan del finanziere in compagnia di una donna bionda.

Dal momento del suo arresto avvenuto ai primi di luglio, il caso Epstein ha avuto l’aria di un’oscura cospirazione a conferma dei sospetti di come uomini ricchi possano manipolare un sistema criminale corrotto al fine di eludere la giustizia anche per i crimini più gravi.

Il presidente Donald Trump ha evocato la possibile presenza di un complotto dietro la morte del finanziere che pare fosse a conoscenza di importanti segreti su alcuni personaggi americani di spessore. “Nuovi documenti mostrano che democratici di spicco, tra cui Bill Clinton, hanno fatto viaggi privati nell’isola della pedofilia di Epstein”, aveva twittato Trump il giorno stesso della notizia del decesso.

Teorie che accusano oppositori politici ma che al momento ovviamente non sono comprovate.

Nel frattempo, altre tre donne hanno fatto causa affermando di essere state abusate sessualmente dal finanziere. Il numero delle cause civili contro la proprietà di Epstein intentate presso il tribunale federale di Manhattan sono almeno cinque. Ma con la morte, Epstein ha evitato di dover affrontare le donne che ha ferito.

Due giorni prima del suicidio, secondo il New York Post, Epstein ha firmato un testamento ponendo la sua proprietà stimata in quasi 600 milioni di dollari, in un trust. Epstein, che era un gestore di hedge fund, era amico dei ricchi e famosi e possedeva un’isola caraibica, case a Parigi e New York, un ranch nel New Messico e una flotta di auto lussuose.