Cui prodest scelus, is fecit. Medea nell’omonima tragedia di Seneca
Ricevo stamani questo messaggio, firmato.
Ciao Dema***, mi viene da dire “cui prodest?”. Alcuni a invocare il passato, i confronti interni ecc. Sai che non sono giovane di conseguenza i derby interni al partito, i personalismi ecc me li ricordo e non mi sono parsi certamente a favore degli ideali Liberali ma piuttosto ben altro! Il Dovere e Gazzetta Ticinese a casa mia c’erano sempre e si leggevano! E le persone citate le sentivo parlare anche dal vivo! A mio modo di vedere polemiche feroci e guerre fratricide questo si danneggiava il plr! Chi ha nostalgia di ciò non si nasconda pf! Cui prodest!
*** così vengo talvolta chiamato, lo facevano anche i miei alunni
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Un partito unito significa la gente che tace? Un partito unito per fare la congiunzione con il PPD? Sarà questa la via maestra per il PLRT?
L’articolo di Giorgio Grandini sul Corriere è di quelli che lasciano il segno. Sarebbe stato meglio tacere? Ma no. Dev’essere visto come un attacco alla dirigenza del partito? Nemmeno. Diciamo… una divergenza di opinione? È ammessa?
“Non sono giovane”. Neppur io lo sono (ma cerco di farmi coraggio e di rimanere attivo). Ricordo il 1987. Lontano? Certamente, ma ben nitido nella mia mente. Per il PLRT fu un anno di confronto drammatico. I Radicali (Bellinzona, Salvioni, Dovere) volevano a tutti i costi il marxista Martinelli in governo; i Liberali (Lugano, Masoni, Gazzetta Ticinese) sostenevano la conferma del social-democratico Bervini.
Fu uno scontro violento. Malsano, dannoso per il partito? Ma no. Alla fine il PLRT era più forte di prima e la sua preminenza continuò sino al 2007 e al 2011. Dodici anni fa. Otto anni fa.
Ticinolive sarebbe lieto ed onorato di intervistare un dirigente del partito schierato a difesa della congiunzione delle liste (ormai decisa, e su questo non si discute).