Mentre la sera del 30 maggio 1430 la fiamma ardeva a Rouen, la 19enne Giovanna spirava tra le fiamme gridando il nome di Cristo. Aveva combattuto per la libertà della sua terra e per la sua terra, da uomini della sua stessa terra, era stata condannata al rogo. I Borgognoni, infatti, collaborazionisti degli inglesi in suolo francese, l’avevano di fatto venduta agli inglesi, che l’avevano giustiziata.

Oggi, in un’epoca in cui i ghiacciati si sciolgono, per il riscaldamento globale muoiono renne, pinguini, orsi polari, e ghiacciai (come il Pizol in Svizzera…) tra le tante inascoltate voci scientifiche, s’innalza quella di una ragazza di 16 anni che, come Giovanna d’Arco (che addirittura era analfabeta) invoca non presuntuosamente – bensì umilmente – di ascoltare quegli scienziati e di smetterla di pensare ai soldi, poiché la crisi climatica è veramente grave. Ebbene, questa giovane, esattamente come Giovanna d’Arco, viene derisa, insultata, fraintesa.

Per alcuni ha “solo sedici anni” quindi dovrebbe tacere. (Invece ne ha sedici, non sei o dieci, è una ragazza, non una bambina).

Per altri “dovrebbe tornare a scuola”. (Però accettate che ministri senza laurea vi governino)

Per altri ancora “dovrebbe essere promiscua come tutti i suoi coetanei”.  (però poi invocate la purezza dei costumi delle sedicenni dei tempi perduti, e allo stesso tempo deridete una che ne ha).

Piaccia o no, Greta, in un anno, ha fatto davvero tanto. Spalleggiata o meno, ricca e figlia di “famosi” spende la sua popolarità per una buona causa. Un’utopia? Forse, ma, almeno, risveglia le coscienze.

Tutto si può cambiare, nulla è irreversibile, se fermato in tempo.

Greta ha parlato al summit dell’Onu, con un pathos straordinario, con le lacrime agli occhi, invocando un cambiamento, lo stop delle emissioni dei gas serra. Ad ascoltarla, anche Donald Trump, che per soli 15 minuti è entrato nella sala, per poi andarsene. E’ già un inizio. Illusione? E’ meglio sperare di potersi salvare, che dare già tutto per perso e insultare una ragazza.

CF